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Nicolato sicuro: “Italia? Non sono sorpreso. Ecco cosa non funziona nel sistema”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal web

Pubblicato il 05/07/2024

L’ex selezionatore azzurro ha analizzato le criticità del nostro movimento provando a far luce su tutte le situazioni da migliorare o, addirittura, da cambiare. “Se su 60 milioni di abitanti riusciamo a mettere insieme solo 30-40 giocatori di un livello discreto, bisogna farsi delle domande…”

L’Italia esce malissimo dalla spedizione tedesca e non si placano le polemiche intorno al lavoro di Luciano Spalletti, considerato tra i principali artefici della disfatta insieme ai calciatori e ai dirigenti: Gravina su tutti. Nonostante il polverone dei media, nessuno ha fatto un passo indietro verso le dimissioni. In queste ore, ha parlato Paolo Nicolato al Messaggero Veneto, ex selezionatore azzurro delle giovanili e attuale commissario tecnico della Lettonia.

Uno che conosce benissimo pregi e difetti del nostro movimento da diversi anni. Cosa succede dalle giovanili alla prima squadra? Perché il processo di crescita dei ragazzi si interrompe nella fase clou? Domande a cui ha provato a rispondere l’ex selezionatore azzurro nel corso della sua ultima intervista. 

 “Non è una novità che da un po’ di tempo non siamo più competitivi – spiega Nicolato. Perché è diverso il percorso seguito dai giocatori Europei rispetto ai nostri ragazzi. I quali, una volta usciti dai campionati giovanili, all’età di 20, 21, 22 e 23 anni vengono utilizzati molto di meno nelle prime squadre rispetto ai loro coetanei degli altri Paesi. O noi abbiamo una mentalità in base alla quale, prima di fidarci di un ventenne, ci mettiamo troppo tempo, e questo avviene non solo nello sport, oppure la Nazionale, come dico spesso, è il risultato di un sistema, in cui siamo tutti responsabili se non si tocca il punto che vorremmo. La salute del movimento purtroppo è questa: se su 60 milioni di abitanti riusciamo a mettere insieme solo 30-40 giocatori di un livello discreto per rappresentarci nelle grandi competizioni bisogna probabilmente farsi qualche domanda".

Le possibili soluzioni e cosa fare per ripartire e farsi trovare pronti per il prossimo biennio in vista del Mondiale 2026, a distanza di due cicli fallimentari. "Ristrutturare significa partire dal basso, per poi salire gradualmente in alto. Non sarà semplice, non è un processo che si completerà in 2-3 anni, questo è poco ma sicuro".

di Mario Lorenzo Passiatore

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