Il derby per
svoltare, era l’auspicio del tecnico prima di giocare la gara contro il Toro. E’
arrivato un altro pari da posizione di vantaggio, è la stessa sequenza che si
ripete continuamente in campionato. La squadra trova la via della rete e poi
fatica a mettere in banca la partita. Le difficoltà gestionali lasciano spazio
alla paura e in qualche modo il Vlasic di turno manda in bambola la Juve. E’
accaduto almeno in altri sei precedenti, troppi per considerarsi casi sporadici
e isolati.
Yildiz è l’unico
leader tecnico, l’uomo che ci prova di più creando disordini con le giocate
individuali. Ancora non pervenuto Koopmeiners, l’ex atalantino fatica a trovare
la sua collocazione in campo e non è mai incisivo con le giocate. Un’involuzione
davvero preoccupante in questa prima parte di campionato, lontano parente
rispetto a quello della passata stagione agli ordini di Gasp.
La squadra è
piatta, non rischia mai e continua imperterrita nella gestione sterile del possesso
palla. Si riparte da una settimana di fuoco, prima l’Atalanta e poi il Milan: i
bianconeri devono dare una sterzata e provare a vincere per evitare il tracollo
tecnico ed emotivo già a gennaio.
Da rilevare
anche le difficoltà oggettive sul mercato. Con Danilo fuori rosa e gli
infortuni di Bremer e Cabal, non è ancora arrivato il difensore. Almeno uno, in
realtà dovrebbero essere due le mosse in entrata in difesa. Si fa fatica anche
in attacco, l’opportunità sembra avere il nome e il volto di Kolo Muani. Si tratta sempre di operazioni in prestito, ma siamo arrivati praticamente a metà
gennaio e ancora non ci sono risvolti positivi in entrata.
di
Mario Lorenzo Passiatore