125 anni
di storia sono tanti e ricchi di aneddoti. Il Milan ha vissuto momenti epici
grazie al contributo determinante del presidente Silvio Berlusconi, abile e
scaltro nel costruire un vero e proprio Dream team in grado di dominare il mondo.
Da Sacchi a Capello, passando per Ancelotti. Il Milan degli olandesi, ovviamente
degli italiani e della folta colonia brasiliana.
Giocatori,
allenatori, ma soprattutto dirigenti: gli uomini di fiducia del cavaliere che
hanno lavorato gomito a gomito per quasi per un trentennio. Galliani e Braida
sono stati i veri artefici del modello Milan, bravi a portare a casa i migliori
prospetti che c’erano in Europa. Proprio Braida, in una intervista rilasciata a
TMW Radio ha svelato il suo acquisto più difficile, quello che gli creò
maggiori grattacapi nel corso della trattativa.
"Il Milan ha
una grande storia – spiega Braida, ha scritto una parte importante del calcio
italiano, europeo e mondiale. Il Milan è stato, è e sarà sempre una squadra
molto importante. Quando arrivò Berlusconi ci disse che saremmo diventati i più
forti del mondo. Lì partì tutto. Abbiamo avuto grandissimi campioni
come Van Basten, Gullit e Rijkaard.
Ma anche Baresi, Tassotti, Maldini, Shevchenko, Pato, Ronaldinho. L'acquisto più difficile? Tutti facili e
difficili, era importante però portarli a casa. Chi ci è costato qualche
sacrificio in più è stato Rijkaard. Avevo nascosto il contratto in mezzo ai
pantaloni, con i tifosi dello Sporting imbufaliti per il mancato arrivo".
Poi un aneddoto su Arrigo Sacchi: "Il grande Berlusconi ha avuto una grande intuizione. Un piccolo
aneddoto: stavo sempre in contatto con i miei colleghi, una volta un amico
mi disse che Arrigo stava andando alla Fiorentina. Avvisai subito Berlusconi e
Galliani e alla fine lui fece marcia indietro e venne al Milan".
di
Mario Lorenzo Passiatore