Calcio Totale Racconta

Acerbi: “Nel 2013 mi diagnosticarono il cancro. Antonio Conte mi disse che…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 12/11/2023

Il messaggio del difensore dell’Inter per aiutare e stimolare tutti colori che vivono la malattia ogni giorno. Poi l’aneddoto su Conte, in quel periodo allenatore della nazionale: “Ricordo ancora le sue parole, una chiamata intensa e…”

Un passo verso la ricerca attraverso il sostegno e le donazioni. Francesco Acerbi conosce bene l’argomento per aver sconfitto con forza e vigore il cancro, circa dieci anni fa. Un percorso lungo, vissuto in prima persona, con il supporto fondamentale della famiglia. La Lega Serie A, in queste ore, è tornata in campo a sostegno dell’AIRC, la nota fondazioni di Umberto Veronesi. Acerbi ha  parlato del periodo più difficile della sua vita dal suo account Instagram.

"Nel 2013 mi è stato diagnosticato il cancro. Tramite analisi mi trovarono un tumore. Mi sentivo un po’ agitato, non sapevo a cosa andavo in contro. Donare è una cosa importante - scrive il difensore dell’Inter  - perché magari potete dare una svolta alla ricerca, potete essere partecipi a salvare delle vite. Per questo sono a fianco di AIRC, fate lo stesso. Donate".

Dallo sconforto alla rinascita, ha ripreso ad allenarsi con continuità, a giocare e mettersi in mostra. Al punto da attirare l’attenzione di Antonio Conte, allora tecnico della nazionale italiana. La chiamata, la convocazione e una lunga sequenza di motivazioni di natura prettamente sportiva.

"Ricordo ancora le parole del mister dopo la convocazione in Nazionale: 'Devo farti i miei complimenti per il coraggio che hai avuto nell’affrontare la malattia. Voglio però dirti che la tua convocazione è arrivata perché te la sei meritata sul campo, e non come premio per aver avuto la forza di superare la tua malattia. Ricordati che io non guardo in faccia nessuno'. Il cancro colpisce ogni giorno circa mille persone solo in Italia. So bene cosa significhi ricevere una diagnosi perché a me è capitato nel 2013. Se oggi sono tornato a giocare e sto bene lo devo alla ricerca e ai medici che mi hanno seguito. Per questo vi invito a fare squadra con i 6mila ricercatori AIRC Italia e a segnare tanti gol per la ricerca donando ora".

di Mario Lorenzo Passiatore

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