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Malesani: “Grande Atalanta. Xabi Alonso? Questi allenatori hanno un copione fisso e poi…”

23/05/2024

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Dal web

L’ex allenatore dei gialloblù si è complimentato con Gasperini e poi ha attaccato il giovane tecnico del Bayer Leverkusen. “Non è esistito Xabi Alonso, dicono che è uno dei migliori al mondo ma con una finale così, non ha inciso…”

L’Atalanta batte e il Bayer Leverkusen e conquista il primo trofeo della sua storia. Dominante Lookman, con la sua personale tripletta si prende titoli e copertine dei giornali europei. Gasperini sfata il tabù delle finali e regala una notte indimenticabile alla città di Bergamo. Otto anni di programmazione che hanno prodotto una crescita esponenziale del club, ormai apprezzato  anche oltre i confini.

Per nulla banali i complimenti di Guardiola, Klopp e lo stesso Xabi Alonso. L’Atalanta trionfa 25 anni dopo il successo del Parma di Malesani, si trattava ancora della vecchia coppa Uefa.  Proprio l’ex tecnico dei gialloblù ha commentato così la vittoria della squadra di Gian Piero Gasperini ai microfoni di TMW Radio.

"Finalmente hanno vinto. C'è un filo conduttore con il mio Parma? Sì, il risultato, 3-0. Ma anche la voglia di fare la partita, che è stata dominata come fece all'epoca il mio Parma. Ho visto una partita a senso unico. Sembrava un Bayer lento, capibile, davvero non c'è stata partita. Una pressione alta incredibile, non hanno rimediato a Lookman, che ha fatto di tutto. Sono rimasto sorpreso”.

Poi su Xabi Alonso è stato abbastanza critico. “Questi allenatori hanno un copione che seguono, noi italiani siamo diversi in questo. Ad esempio Allegri in finale di Coppa Italia contro un'Atalanta che andava fortissimo ha preparato bene la partita. Alonso ha giocato alla stessa maniera di sempre e si è fatto male. Non è esistito Xabi Alonso, dicono che è uno dei migliori al mondo ma con una finale così, non ha inciso. Non ha cambiato nulla, non ha fatto l'allenatore. Sono felice che abbia vinto l'Atalanta, noi italiani dimostriamo sempre di essere i migliori, loro fanno sempre le stesse cose".

di Mario Lorenzo Passiatore

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