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Lo strano aneddoto su Spalletti e gli alberi di Trigoria…

di Lorenzo Di Lauro

Pubblicato il 22/10/2022

Luciano Spalletti è il tecnico del momento in Serie A, e adesso affronterà nuovamente la Roma, da lui allenata per due volte in carriera. Il Corriere dello Sport racconta un aneddoto ai tempi della prima esperienza in giallorosso del tecnico toscano...

Roma Napoli non sarà mai una partita banale per Luciano Spalletti. L’allenatore di Certaldo è all’ennesima prova del nove in questa stagione, che per ora sta regalando grandi soddisfazioni al club partenopeo. Di fronte avrà Josè Mourinho, che non ha mai battuto in passato, ma soprattutto il club giallorosso, al quale lo legano ricordi e amarezze.

IL NUOVO SPALLETTI E L’ANEDDOTO SUGLI ALBERI

Il Corriere dello Sport ha tracciato un profilo dell’allenatore del Napoli, ripercorrendo le due tappe in giallorosso, così diverse tra loro a distanza di 7 anni. Nella prima esperienza il tecnico era più in sintonia con i giocatori e con l’ambiente.

Lucio quello voleva fare: occuparsi solo della sua Roma. Poche cene fuori, quasi tutte da Checco dello Scapicollo, ristorante sulla Laurentina a due passi (senza traffico, s’intende) da Trigoria. I suoi amici “pitoni”, cioè i quattro fratelli Testa, proprietari del locale, erano amici anche di Totti: all’epoca non solo non era un problema, ma un vantaggio. Perché lì sia Francesco sia Luciano si sentivano a casa. E allora, tra una focaccia e un prosciutto con bufala, era talmente a suo agio da cenare anche con i giornalisti. Impensabile, anni dopo”.

Dieci anni dopo però, lo scenario sarebbe cambiato radicalmente. Spalletti apparve meno a suo agio, e di lì a poco sarebbero nate le famose questioni che lo videro protagonista con Totti.

“Oltre a sentire ovunque il rumore dei nemici, sentiva, con piacere, anche il rumore del mare. Con molto meno piacere andava in giro per Roma, con molta meno voglia si fermava a parlare con i tifosi. I giornalisti? Neppure a parlarne.”

Un aneddoto comune alle due esperienze viene però ricordato:

“Chiunque lo incontrasse in quei mesi notava le differenze, anche se qualcosa era rimasta uguale. La passione per gli alberi, ad esempio, che ogni tanto tagliava personalmente a Trigoria con la motosega, oppure la generosità nei confronti dei dipendenti della Roma o dei tifosi. Non era possibile, con lui, offrire neppure un caffè: dal bar Casarola, su via di Trigoria (soprattutto panini e tramezzini), a Tomeucci, a viale Europa, tutti erano suoi ospiti”.

Ora Spalletti si trova di nuovo di fronte al suo amato e odiato passato, con l’obiettivo di proseguire il suo percorso ottimale.

di Lorenzo Di Lauro

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