Calcio Estero

Van Basten contro il Var: 'Basta con queste stronzate'

di Lorenzo Di Lauro

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 31/05/2022

L’ex campione rossonero ha voluto dire la sua sull’utilizzo (non sempre corretto) della tecnologia nel calcio moderno, facendo riferimento al gol annullato nella finale di Champions a Benzema. 

Marco Van Basten non le manda a dire: l’ex fuoriclasse olandese, ora analista per Ziggo Sport, non ha preso bene la decisione di annullare la rete di Benzema alla fine del primo tempo della finale di Champions, per la quale c’è stato un lungo controllo del VAR. Nel dopopartita queste sono state le sue dure parole.

"Sono nel calcio ormai da diversi anni e tutte queste decisioni, stop e tempistiche non ti rendono felice. Sei andato in fuorigioco con metà del dito? Sono stanco di tutto questo, di tutte queste stronzate. Tutte queste conversazioni vanno avanti da diversi anni ed è tutto così incredibilmente complicato. Pensi :“Ecco fatto, andiamo avanti, ti credo.” Il processo di decisione è così complicato. Non capisco tutto questo e anche le persone che sono sedute a casa non lo comprendono.

In passato l’olandese si era mostrato favorevole all’impiego della tecnologia in campo, ma a quanto pare le modalità ancora non sono da tutti comprese, e non solo in Italia. Quest’anno in Serie A si sono avuti episodi controversi, che hanno scatenato il dibattito, e i risultati del campo spesso sono finiti in secondo piano per lasciar spazio alle polemiche. In Champions League l’impiego del VAR è sempre stato molto poco frequente, anche se l’episodio della finale sta suscitando un ampio dibattito. Sicuramente il punto toccato da Van Basten è assai cruciale: per quanto il VAR riduca gli errori arbitrali, nelle partite si rischia l’appiattimento emotivo, di dover attendere minuti prima di vedersi convalidato o annullato un gol. E se a questo si aggiunge la mancanza del tempo effettivo, spesso su novanta minuti di partita tra interruzioni e chiamate varie del VAR si gioca praticamente la metà del tempo. La vera domanda è: il calcio può rinunciare al suo aspetto emozionale o si appresta a diventare qualcosa di freddo, distaccato e totalmente in mano alla tecnologia?

Fonte: Itasportpress

di Lorenzo Di Lauro

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