Calcio Estero

Perché a Deschamps non piace Theo Hernandez

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 05/01/2022

E’ tra i migliori terzini d’Europa per rendimento, eppure il tecnico transalpino non l’ha mai convocato in nazionale. Davanti a lui l’ex romanista Lucas Digne e il difensore del Real Ferland Mendy

Per capire la qualità di una selezione provate a spulciare nella lista degli esclusi, o dei non convocati. Passate dalle parti di Clairefontaine e vi renderete conto del tasso tecnico della nazionale francese, ormai certificata dai risultati degli ultimi quattro anni. Probabilmente farebbero bene anche altri interpreti che su quel treno non salgono più (come Benzema), oppure quelli che non l’hanno mai preso.

Pensate a Theo Hernandez: zero presenze con la maglia dei Bleus. E’ questo l’insolito score del treno del Milan in nazionale. Theo ha giocato con le selezioni Under 18-19-20, ma mai in prima squadra. Al contrario del fratello, Lucas (in forza al Bayern) che ha vinto il Mondiale nel 2018, giocando sempre da titolare e continua ad esserne uno dei punti di forza. Così anche nell’ultimo ciclo di partite, Deschamps ha preferito non convocare il giocatore dei rossoneri. Lucas sì, Theo ancora no.

Hernandez ha chiuso la precedente stagione con sei gol e cinque assist, una continuità di rendimento impressionante per uno che di professione fa il terzino. Theo è una delle frecce più importanti nello scacchiere di mister Pioli ed è uno dei top europei nel suo ruolo. In questo avvio di stagione ha già fatto gol in occasione della gara interna con lo Spezia.

Deschamps gli ha preferito Lucas Digne, terzino mancino dell’Everton e vecchia conoscenza della Roma. Anche lui sta facendo molto bene con Ancelotti, è un altro terzino di spinta con un piede (il mancino) educato a far male alle difese avversarie.  Da settembre in poi si è alternato in nazionale con Ferland Mendy del Real (bravo anche sulla corsia di destra) e Lucas Hernandez che ha fatto anche il centrale nella difesa a tre, con i due sopracitati in campo. Insomma, lì la qualità sembra proprio essere di casa, ma perché non dare almeno una chance a Theo in Nations League?

Come mai, Didier?

Non siamo qui a sindacare le decisioni del CT, che negli ultimi quattro anni ha vinto un Mondiale e ha perso la finale dell’Europeo contro il Portogallo. Deschamps è tra i pochi eletti, insieme a Mario Zagallo e Franz Beckenbauer, ad aver vinto il mondiale sia da calciatore che da allenatore. Roba per pochi, per pochissimi. Capite bene la dimensione e l’esperienza del personaggio che da tecnico, nonostante i risultati siano sotto gli occhi di tutti, non ha mai goduto di grande considerazione da parte della stampa francese.

Fatta questa doverosa premessa, non sposta di un virgola la nostra idea sulle competenze di Deschamps, ma perché non convocare Theo almeno una volta, per premiarne la continuità di rendimento con la maglia del Milan. Il giocatore dei rossoneri, in occasione delle convocazioni di ottobre (le penultime) aveva lanciato un messaggio polemico all’indirizzo del CT. Una foto su Instagram con la scritta “Io non capisco. E tu?”. Con tanto di bandierina francese a togliere ogni dubbio. Insomma, pare che l’argomento lo infastidisca parecchio, soprattutto per non aver mai avuto la possibilità di entrare in quella benedetta lista. Eppure lui è sempre in corsia di sorpasso, nonostante l’insolito traffico su quella fascia mancina. Didier, Theo c’è, ora tocca a te.

di Mario Lorenzo Passiatore

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