Calcio Estero

Bayern Monaco: la politica vincente del “risparmio”

di Lorenzo Di Lauro

Foto di Michael Lucan

Pubblicato il 04/01/2022

Ogni estate si attende il colpo da oltre 100 milioni, quello che può far svoltare la stagione della squadra che lo compra, ma (quasi) sempre prevale la filosofia opposta, fatta di lungimiranza e pazienza

“Messi al Bayern? No, non fa parte della nostra politica e della nostra filosofia.”Queste parole, se non fossero state pronunciate da un certo Karl Heinz Rummenigge, sarebbero state sicuramente interpretate con arroganza. E invece non è così, perché il signore in questione è uno che ha vinto tutto con il Bayern, sia da calciatore che da direttore amministrativo. I bavaresi nel corso degli anni si sono dissociati dalle politiche d’investimento degli altri top club, puntando su una linea economica che ha permesso la valorizzazione di giovani calciatori, non necessariamente del proprio vivaio, e su occasioni a parametro zero, come Robert Lewandowski.

Per anni, mentre Real, Barcellona, City e Juventus portavano a compimento acquisti onerosi, che non sempre hanno ripagato sul campo, al Bayern hanno mantenuto la stessa linea, non spingendosi mai oltre i 40 milioni di investimento, eccetto per Lucas Hernandez (80 milioni) della passata stagione. Un’eccezione della quale il Bayern avrebbe potuto farne a meno, infatti il posto del talentuoso terzino francese è stato conquistato nel corso della stagione da una scommessa assoluta, arrivata a gennaio 2019: Alphonso Davies. Prelevato dai Vancouver per dieci milioni di euro, oggi secondo i dati di Trasfermarkt, vale sei volte in più a poco più di un anno dal suo approdo in Bundesliga. Il terzino canadese ha impressionato il Mondo contro il Barcellona e ha dato ragione alla linea assunta dalla dirigenza.

La finale di quest’anno, ironia della sorte, ha visto di fronte al Bayern una squadra con filosofia completamente opposta: il Psg di Neymar e Mbappé, costati più di 400 milioni in due. Fosse stata solo una questione di prezzi e di cartellini, non ci sarebbe stata partita: l’intera rosa titolare del Bayern è costata appena 100 milioni.

Risultato? Neymar e Mbappé non hanno inciso e i bavaresi hanno alzato la coppa per la sesta volta. Urge una riflessione: ogni estate al colpo da 90, 100, 150, 200 milioni i giornali si sbilanciano in titoloni azzardati, il mondo calcistico si riempie di frenesia, ma non sempre le aspettative sono realmente ripagate. Il campo è testimone, e quest’anno ha vinto l’organizzazione, la razionalità negli investimenti e la valorizzazione dei giovani.

di Lorenzo Di Lauro

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