Serie C

Olbia-Torres, l'altra Sardegna del pallone

di Gabriele Franchini

Foto di Olbianova

Pubblicato il 16/09/2023

L'isola dei Nuraghi e dei Quattro Mori ha da sempre nel Cagliari il maggior esponente calcistico, prima società a portare il titolo in una regione posta a Sud di Roma.

Ma il calcio sardo domani sera celebra un nuovo capitolo del derby più giocato dell'Isola: Olbia-Torres.

La rivalità tra Torres e Olbia ha radici profonde che semmai si sono accentuate dalla collaborazione sportiva della società gallurese col Cagliari, nemico giurato dei sassaresi. Una città, Olbia, scalo marittimo e aeroportuale, che soffre la dipendenza politica dal capoluogo, seppur tra il 2005 ed il 2016 l'istituzione della provincia di Olbia-Tempio aveva di fatto sancito l'autonomia da Sassari del territorio gallurese. Una provincia che è stata soppressa ma che un nuovo riordino amministrativo in materia dovrebbe riattivare.

Insomma Olbia mostra l'insofferenza tipica dei grossi centri verso il capoluogo provinciale, essendo la terza città della regione per numero di abitanti, 61mila, proprio dietro Sassari, che ne conta circa il doppio.

Il calcio è specchio delle dinamiche politiche e sociali, perciò quello di domani, 112º derby in assoluto, 61º in campionato tra le due formazioni su entrambi i campi, assume i contorni dell'evento, anche grazie ad una classifica che vede entrambe a punteggio pieno dopo 2 gare, un po' a sorpresa a dire il vero.

Il bilancio totale dei precedenti in campionato è decisamente a favore dei rossoblu, con 27 vittorie a 13, più 20 pareggi, 78 a 61 le reti segnate, con il primo precedente in assoluto che fu un'amichevole giocata il 4 novembre 1924 all’Acquedotto di Sassari in occasione delle celebrazioni per il ventunesimo anno dalla fondazione della Torres.

99 anni fa per l'appunto, con la Torres che quest'anno festeggia i 120 anni dalla nascita essendo stata fondata nel 1903, mentre l'Olbia vide i suoi albori calcistici solo due anni dopo.

Due formazioni storiche della provincia italiana, con la Torres al 28º campionato di serie C a cui si aggiungono i 16 nell'allora C2 e l'Olbia che conta ad oggi 18 stagioni di C e 23 nell'ex C2, quest'ultimo quasi un record.

Una storia alla quale è mancata finora la proverbiale ciliegina sulla torta, anzi la candelina a forma di B.

Una B che parve possibile per la Torres nell'89 con Gianfranco Zola in campo, quando terminò il campionato di C1 al 4º posto e contese la promozione in cadetteria al Cagliari, e nel 2006, terza e semifinalista playoff con i gol di Felice Evacuo e mister Cuccureddu in panchina.

Per l'Olbia l'ottavo campionato consecutivo di serie C è già la miglior striscia di sempre in terza serie. Per entrambe la salvezza resta l'obbiettivo principale, in un girone complicato con squadre dal budget fuori portata, ma sognare, domani, non costerà nulla, soprattutto per chi dovesse spuntarla al termine dei 90' più recupero.

Uomini chiave del derby? I due bomber, Diakite per i rossoblu, Ragatzu per i bianchi.

A questi aggiungiamo il capitano Scotto, Mastinu e Giorico per la Torres e l'altra punta Nanni, Zanchetta e Contini per l'Olbia. In campo con i padroni di casa un calciatore che ha esperienza da vendere, l'ex Cagliari e Samp Daniele Dessena.

Curiosità: sarà la gara dei due Greco in panchina, Leandro tecnico dell'Olbia alla prima stagione in Gallura e Alfonso, allenatore al terzo campionato con la Torres.

Al Nespoli di Olbia, che si annuncia tutto esaurito anche grazie alla trasferta autorizzata per i tifosi sassaresi, arbitrerà Stefano Nicolini di Brescia. Buon derby a tutti.

Probabili formazioni

Olbia (4-3-3): Rinaldi; Arboleda, Bellodi, Fabbri, Morodini; Biancu, Zanchetta, Dessena; Nanni, Contini, Ragatzu. Allenatore: Leandro Greco.

Torres (3-4-1-2): Zaccagno; Fabriani, Antonelli, Dametto; Zecca, Mastinu, Giorico, Pelamatti; Ruocco; Diakite, Scotto. Allenatore: Alfonso Greco.

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