Serie C

L'Italia di Spalletti: qualcuno è passato anche dalla C

di Emiliano Fraccica

Foto di Leccenews24

Pubblicato il 09/09/2023

Dopo la crisi ferragostana culminata con le dimissioni di Roberto Mancini come ct, la Nazionale italiana non ha perso tempo e ha deciso, poco dopo, di affidare la panchina azzurra a Luciano Spalletti, fresco di Scudetto vinto col Napoli. E non è servita nemmeno la presa di posizione di De Laurentis, o l’apertura di un contenzioso che si preannuncia quantomeno: il tecnico di Certaldo è pronto a guidare l’Italia già da stasera, contro la squadra che spense le nostre speranze di partecipare ai mondiali di Qatar 2022.

Nelle convocazioni, diramate lo scorso 1° settembre, Spalletti ha cercato di riunire tutti i giocatori adatti al suo sistema di gioco, il 4-3-3 che tanta fortuna ha avuto all’ombra del Vesuvio. E se la carriera della maggior parte dei convocati ci racconta di una breve spola tra Serie A e B (alcuni hanno militato SOLO in massima serie), c’è anche chi è transitato dalla Serie C e ha “illuminato” col proprio allora acerbo talento i campi del terzo campionato italiano.

Partendo dalla porta troviamo Ivan Provedel, nominato lo scorso anno miglior portiere della Serie A: cresciuto tra le giovanili di Udinese e Chievo, viene ceduto in prestito al Pisa nella stagione 2013-14, quando i nerazzurri militavano in Prima Divisione (ex C1). Non spostandoci dai pali, troviamo Guglielmo Vicario: adesso il talentuoso classe ’96 è l’estremo difensore del Tottenham, ma dal 2015 al 2019 ha giocato nel Venezia, contribuendo al doppio salto dalla D alla B, e giocando in Lega Pro nella stagione 2016-17.

Tra i difensori c’è Nicolò Casale ad aver assaggiato la C: nato nel 1998 e ora tra le fila della Lazio, Casale venne ceduto in prestito dal Verona a Prato e Südtirol tra inizio 2018 e 2019. Anche uno dei fedelissimi di Spalletti, Giovanni Di Lorenzo, è stato protagonista in terza serie, dapprima con la maglia del Cuneo, nella stagione 2012-13, poi con Reggina e Matera tra il 2014 e il 2017. Dopo aver giocato in terra lucana arrivò la chiamata dell’Empoli, e sappiamo tutti com’è andata dopo.

Passando dal centrocampo troviamo un giocatore che ora è capitano della squadra in cui è cresciuto, Matteo Pessina. Monzese doc, viene aggregato nella prima squadra brianzola già nel 2014-15, quando i biancorossi militavano il Lega Pro. Nel 2015 a prelevarlo è il Milan, che poi lo girerà in prestito dal 2015 al 2017 a tre squadre di terza serie, Lecce, Catania e Como. Qui esploderà e si guadagnerà la chiamata dell’Atalanta.

Nel reparto attaccanti troviamo un altro protagonista del terzo Scudetto partenopeo, vale a dire Matteo Politano. Primi passi nelle giovanili della Roma, poi il prestito al Perugia nella stagione 2012-13. Matteo rimarrà poco in Prima Divisione, solo un anno, ma basterà per far vedere il suo innato talento: in Umbria mette a segno 10 gol tra tutte le competizioni, dalla stagione successiva per lui si spalancano le porte della B.

Un pedigree di tutto rispetto per questi sei protagonisti della nostra nazionale, il cui approdo in massima serie è stato forse anche più gratificante dopo una gavetta del genere. E anche il mister ha calcato i campi della C: come giocatore una stagione in C2 (1985-86) nell’Entella Bacezza, poi quattro anni in C1 con lo Spezia, il ritorno in C2 con il Viareggio, e due annate con l’Empoli; proprio dal club toscano inizierà la sua carriera da tecnico Spalletti, prima da aprile a giugno del 1994, e poi nel 1995-96. È l’Empoli che guiderà alla doppia promozione dalla C alla A, campionato che, oltre una breve parentesi all’Ancona e gli anni allo Zenit, non lascerà più. Fino alla chiamata da Coverciano.

di Emiliano Fraccica

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