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Serie C
Il vecchio Zeman e la (giovane) signora
di Emiliano Fraccica
Pubblicato il 30/08/2023
Il caldo e il freddo. Il sale e lo zucchero. Maguire e un’attenta chiusura difensiva. Il mondo delle antitesi è bello che ampio, e tra queste non possiamo non inserire una delle più grandi rivalità che accende il calcio italiano da venticinque anni a questa parte: Zdenek Zeman e la Juventus. Due mondi che non potrebbero essere così diverse ma che il calendario di Serie C, quasi sfregandosi le mani, fa reincontrare dopo diverso tempo, anche se in salsa diversa. Sabato 2 settembre, infatti, l’allenatore boemo guiderà il suo Pescara contro la Juventus Next Gen per il debutto nel girone B davanti al pubblico dell’Adriatico.
Un esordio complicato per i delfini, e che certo non potrà essere indifferente a Zeman: proprio le denunce del tecnico ceco avevano scoperchiato negli anni ’90 il sordido legame tra calcio e doping, e più volte il suo dito è stato puntato contro la società bianconera. Delle accuse che ha sempre definito come rivolte verso il sistema, piuttosto che verso la singola squadra, ma che sono bastate per proiettare nell’immaginario collettivo la figura di Zeman sull’Olimpo dell’anti-juventinità.
Niente di più sbagliato. Lo stesso Zeman ha affermato più volte di essere stato da bambino tifoso proprio della Juve, e di aver gioito direttamente dagli spalti al famoso tacco di Bettega contro il Milan. Ma si sa, spesso prendere delle posizioni significa anche voltare le spalle al tuo primo amore. E rischia di farti letteralmente odiare da tutto un mondo di tifosi e appassionati bianconeri. Bene così, d’altronde Zeman non si è mai fatto problemi a piacere a tutti.
Ora lo scoglio è arduo, anche se davanti non c’è gente come Del Piero o Nedved ma dei ragazzi che vogliono giocarsi le loro chance. Sono passati nove anni dall’ultima volta in cui Zeman incontrò i bianconeri: era il 18 dicembre 2014 e il boemo allenava il Cagliari, di fronte la Juve del neoallenatore Allegri. 1-3 il punteggio finale, una sconfitta che costerà il posto a Zeman, esonerato cinque giorni dopo.
Sabato, a 76 anni compiuti, Zeman vorrà sicuramente dimostrare che le motivazioni non gli mancano. E che se dall’altra parte c’è la Juve, bisogna impegnarsi il doppio.
di Emiliano Fraccica
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