Calcio Estero

Balotelli, che stangata: 'Si allenava in modo vergognoso!'

di Lorenzo Di Lauro

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 27/09/2022

Il maggior problema per Mario Balotelli è sempre stato il suo carattere. Nonostante il talento, SuperMario non è mai riuscito a sfondare definitivamente, eppure le occasioni non sono mancate.

Mario Balotelli da anni è protagonista di un rendimento incostante, legato anche alla sua condotta. Dopo l'ottima esperienza al Milan, il giocatore è tornato in Gran Bretagna dopo l'esperienza al City, indossando la maglia del Liverpool. Dopo il Mondiale del 2014, la stagione successiva fu nuovamente deludente per il giocatore azzurro, che perse rapidamente il posto nelle gerarchie di Rodgers.

Rickie Lambert, ex compagno di Balotelli negli anni ai Reds, ha recentemente raccontato ai microfoni di Bristol Live della sua convivenza con Super Mario:

"Nelle gerarchie era messo davanti a me. Questa cosa mi faceva impazzire, non riuscivo proprio a capire come fosse possibile. Il modo in cui si allenava era semplicemente vergognoso."

Lambert ha però precisato di avere un buon rapporto con Balotelli al di fuori dal campo: "Fuori dal campo è davvero di una simpatia contagiosa, è un ragazzo splendido con cui è bello passare del tempo. Ma il suo comportamento in allenamento non andava affatto bene."

Dopo l'esperienza al Liverpool, ne è arrivata una nuova al Milan, senza lasciare il segno. Da quel momento in poi Balotelli ha perso in maniera (quasi) definitiva la maglia azzurra, venendo brevemente richiamato solo da Roberto Mancini nelle sue prime partite da commissario tecnico. Un vero peccato visto che proprio in attacco sarebbe servito un centravanti con le qualità di SuperMario.

Mancini conosce molto bene Balotelli per averlo allenato sia all'Inter che al Manchester City. Fu proprio il Mancio a far esordire SuperMario in prima squadra, e sempre lo stesso c.t. fu decisivo nell'approdo del centravanti italiano al City. Peccato che anche in quell'occasione Balotelli non sfruttò pienamente il proprio talento.

di Lorenzo Di Lauro

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