Calcio Totale Racconta
Ancelotti: “Esiste un prima e un dopo Sacchi. La sconfitta è sempre una…”
07/03/2025
di Mario Lorenzo Passiatore
L’allenatore del Real Madrid ha parlato dell’evoluzione del calcio negli ultimi anni, un processo accelerato dalle innovazioni introdotte anche da Arrigo Sacchi, almeno in Italia. “Ha cambiato tantissimo e le sue idee riescono ad essere ancora molto attuali…”
Non ha bisogno di presentazioni, è tra gli allenatori più vincenti della storia del calcio e certamente l’uomo con il maggior feeling con la Champions League. Carlo Ancelotti e il Real Madrid, un binomio fortissimo che ha vissuto più momenti anche grazie alle scelte di Florentino Perez. Nelle ultime ore è stato ospite di Giacomo Poretti al PoretCast e ha parlato di tanti aspetti della sua professione. In Italia c’è un uomo che ha cambiato il modo di vedere le cose e interpretare il gioco. Quello che lo stesso Ancelotti definisce maestro.
"C'è un prima e un dopo Sacchi nel calcio italiano: ho avuto grandissimi allenatori, Cesare Maldini, Liedholm, Eriksson, Capello, Bearzot... ma Sacchi è stato un innovatore, a livello di strategia di gioco e di metodologia di lavoro. Ha cambiato tantissimo e le sue idee riescono ad essere ancora molto attuali, alcuni suoi insegnamenti cerco ancora di spiegarli ai miei giocatori".
La sconfitta come punto di partenza e di riflessione per migliorare in futuro. Una chance per crescere e ripartire. "La sconfitta non deve essere un trauma ma una opportunità di capire cosa non ha funzionato, è un allarme da tenere in considerazione. La gestione più importante della sconfitta parte dall'autocritica, mentre la tendenza nel mondo del calcio è la ricerca del colpevole. Che poi è facile da trovare”.
di Mario Lorenzo Passiatore