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Lo sfogo di Mourinho: “Oggi conta chi sa vendersi, non chi sa vincere. Vi spiego…”

23/07/2025

di Redazione

Foto: Dal web

L’allenatore portoghese ha parlato a ruota libera della figura dell’allenatore e degli ultima cambiamenti in Premier League: “Oggi servono buone relazioni pubbliche: il calcio ormai si nutre di percezioni, non di risultati…”

Mai banale e sempre pronto a far rumore, a parlare è lo Special One da ritiro del Fenerbahce che in questi giorni si trova in Portogallo. Mourinho ha rilasciato un’interessante intervista a Canal 11 e ha parlato del ruolo dell’allenatore oggi, come è cambiato nel tempo e dell’integralismo convinto di alcuni tecnici nei top campionati europei. Il solito Mou, con pochi filtri e tante spine tra le mani. Il portoghese ne ha davvero per tanti.

“Essere allenatori è diventato più difficile. La preparazione è diversa, il gioco è cambiato, i media hanno un ruolo centrale. Oggi servono buone relazioni pubbliche: il calcio ormai si nutre di percezioni, non di risultati. Ci sono allenatori che dicono 'sono morto con la mia idea'. Ma se muori con la tua idea, sei uno stupido. Bisogna adattarsi ai giocatori che si hanno”.

La Premier League resta il suo campionato, la prima esperienza oltre i confini di casa. Ma anche qui ha espresso tutti i suoi dubbi sulla direzione intrapresa dai club nell’ultimo decennio. "Nel 2004 siamo arrivati solo io e Benítez, entrambi campioni europei. Ora arrivano tecnici sconosciuti che non hanno vinto nulla. Si preferisce chi sa vendersi, non chi sa vincere". Nonostante un primo anno senza titoli in Turchia, il portoghese non perde il suo spirito: "Non ho vinto, ma voglio continuare. Ho ancora tanto da dare".

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