Serie C

La stella dell'Olbia, un eterno Ragatzu

di Emiliano Fraccica

Foto di CalcioCasteddu

Pubblicato il 24/08/2023

Correva l’anno 2009 quando uno sconosciuto ragazzo di diciassette anni fece il suo ingresso nel mondo del calcio professionistico. Era il 3 gennaio e Massimiliano Allegri, allora allenatore del Cagliari, decide di gettare nella mischia il giovane Daniele Ragatzu, un attaccante dalla Primavera che aveva destato grande interesse. Quella partita, un anonimo Cagliari-Torino di Serie A, sarebbe diventata il trampolino di lancio per una carriera che, sebbene costellata di alti e bassi, avrebbe dimostrato il talento innato di Ragatzu. D’altronde se il tuo overall potenziale a Fifa 10 è di 85, significa che i colpi ce li hai tutti.

L’inizio non è facile. Le prime apparizioni in massima serie sono sporadiche, ma lasciano intravedere una promessa nel giovane attaccante. La maturità calcistica di Ragatzu cresce nel corso degli anni, spinta dalle parole di vari allenatori che ne riconoscevano il talento tecnico.

Tanti prestiti e cambi di squadra, che lo portano prima a Verona, poi alla Pro Vercelli, alla Virtus Lanciano e a Rimini, senza mai lasciare il segno. E allora, dopo tanto girovagare, perché non ritornare nell’amata Sardegna? Nel 2016 gli si aprono le porte dell’Olbia, fresco di promozione in Serie C, e Ragatzu ci arriva quasi come una promessa sfumata. Il club gallurese si dimostra invece la sua isola felice, il luogo in cui dimostrare finalmente il proprio valore: in tre stagioni colleziona 101 presenze condite da 33 reti in campionato.

La sua maturità calcistica, arrivata forse in ritardo, gli vale l’ultimo (?) grande treno della sua carriera: Rolando Maran lo rivuole al Cagliari, ormai 28enne, per riprendere quel discorso interrotto otto anni prima. Un ritorno al passato, un’opportunità di dimostrare che le attese disattese potevano finalmente concretizzarsi.

Ma il calcio è un gioco imprevedibile. Solo 13 presenze e 1 gol nella sua seconda avventura al Cagliari, troppo poco per ipotizzare una sua permanenza. E allora Ragatzu compie il percorso inverso, ritorna nel nord della Sardegna, all’Olbia in cui può esprimersi pienamente. Va anche meglio della prima volta: altre tre stagioni in cui timbra il cartellino 41 volte su 94 presenze, diventando un punto di riferimento per la squadra. E confermandosi anche per la stagione 2023-24, nonostante le sirene di squadre di categoria superiore. Nonostante una Serie C in cui, diciamocelo, c’entra come un Monet nella lavanderia sotto casa.

Oggi, mentre guardiamo indietro alla carriera di Daniele Ragatzu, ci troviamo di fronte a un racconto di talento, maturità e resilienza nel mondo del calcio. Un ragazzo che è passato attraverso alti e bassi, che ha sfidato le aspettative e ha dimostrato che il talento vero può emergere in ogni categoria. Un viaggio di crescita personale, di occasioni mancate ma anche di sfide superate e di opportunità abbracciate.

di Emiliano Fraccica

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