Madrid è
stata un sogno che ha realizzato giorno dopo giorno vincendo ben cinque
Champions League con la maglia dei Merengues. Ma non sono mancati i momenti di
sconforto, le critiche e l’ansia di dover parare i colpi dei media spagnoli. Dopo
una prima fase esaltante, ha vissuto un periodo di declino dove è scomparso
gradualmente dai radar e dall’undici titolare.
Ha chiuso
ai Los Angeles Galaxy nella stagione 2022-2023 per poi dare l’addio al calcio.
Da giovane, Bale (classe 1989) o comunque in un’età in cui avrebbe potuto dare
ancora qualcosa lontano dalle pressioni europee. E invece, basta così, la
misura era colma. In un’intervista rilasciata al Times ha raccontato il momento
più basso della sua carriera, nonostante i successi collezionati in Spagna.
“Andai
a Madrid per giocare con Benzema e Cristiano (Ronaldo, Ndr). È stata un'opportunità incredibile ma ammetto che, a volte,
quando venivo fischiato e criticato mi sentivo completamente solo. Abbandonato
da tutti. Ero giovane e non la sapevo gestire".
Poi ha deciso di reagire e di non portare i
problemi dello spogliatoio a casa. Un modo per staccare la spina e tenere le
critiche a debita distanza. Ma il primo periodo non è stato affatto semplice.
“Ho imparato a lasciare tutto allo stadio. Quando rientravo
in casa c'era solo la mia famiglia ed ero felice nonostante tutto. È solo una
partita di calcio. Poi mi accorsi che i miei figli crescevano talmente in
fretta che me li stavo perdendo. Così decisi di dedicargli più tempo lasciando
il calcio". Poi due parole sui compagni di squadra, staff e allenatori durante il suo trascorso a Madrid: "Mai avuto problemi con nessuno. Anzi, mi hanno sempre
sostenuto. Ripeto, sono contento dei miei anni al Real a parte quei
momenti bui sul campo".
di
Mario Lorenzo Passiatore