Serie A

Tare boom: “Roma tecnicamente fallita. Conference è la competizione dei perdenti perché…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 15/10/2022

Il dirigente della Lazio ha lanciato accuse pesanti all’indirizzo di quattro top club italiani e poi ha attaccato la politica del calcio per la gestione degli ultimi anni: “Giochiamo ogni due giorni e mezzo ormai e i calciatori non riescono a recuperare, non è umano. Per generare più introiti, generiamo più problemi e…”

Più frontale di così è praticamente impossibile. Zero filtri e tante cartucce da sparare, è andato in scena il “Tare moment” alla Luiss, in cattedra insieme a Guglielmo Stendardo, ex calciatore della Lazio e ora docente e avvocato. Il direttore dei biancocelesti ha preso parte alla conferenza dal titolo: "Evoluzione del diritto sportivo e dei profili economico-finanziari delle società".

Senza usare mezze misure si è scagliato contro la politica del calcio, sempre pronta a incrementare lo show business, dimenticandosi delle esigenze di tutti gli attori che vi prendono parte. Resta fermamente convinto che con tutte queste competizioni, da un momento all’altro, ci si dovrà fermare per riflettere.

"Stiamo guidando una Ferrari che prima o poi si schianterà. Nel calcio si inventano competizioni inutili come la Conference League, che chiamo torneo dei perdenti, o l’Europa League, che non hanno alcun valore per introiti che producono. Inventiamo competizioni in più. Anche la Nations League con i nazionali e i calciatori diventano robot. Giochiamo ogni due giorni e mezzo ormai e i calciatori non riescono a recuperare, non è umano. Per generare più introiti, generiamo più problemi. Il calcio ha preso la strada sbagliata".

Tra le varie criticità sollevate nel corso del convegno, ha parlato anche della difficoltà di sviluppare progetti duraturi per i manager all’interno del club. Spesso anche i dirigenti seguono la logica del risultato sportivo e sono costretti a interrompere il loro processo di crescita.

"Oggi il calcio è una professione molto veloce. Cosa manca? Dei dirigenti aziendalisti per il fatto che la durata dei contratti varia troppo. Prendete me, sono uno dei dirigenti più anziani in attività in serie A, questo è il mio quindicesimo anno alla Lazio. Ho la fortuna di lavorare con una società con una gestione virtuosa". 

L’ultima vera bomba mediatica l’ha sganciata all’indirizzo di quattro club del nostro campionato che, nonostante i bilanci non sempre virtuosi, sono riusciti a restare a galla. Un aspetto che non è piaciuto al dirigente della Lazio, solitamente sempre attento ai conti.

"Ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan, Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno. È molto importante avere nella società una gestione di lungo termine con progetti importanti per vedere il bene del club".

di Mario Lorenzo Passiatore

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