“E’ l’una di notte .Sono passate forse
36 ore dalla notizia e sono in una camera d’albergo a Lecce, a casa tua, solo a
piangere come un bambino, nemmeno alla scomparsa di mio padre avevo versato
tante lacrime perché li dovevo essere forte per mio fratello e per mia madre ma
per te non riesco cazzo Big Jim come ti chiamavo io. Non riesco perché quello
che ti è successo mi fa pensare che veramente allora non siamo eterni, forti ed
indistruttibili come piaceva dire a noi. “Suntu de Ferru Cicciu”. Tu che non conoscevi
il giubbotto e che ogni volta che ti volevo fare rosicare provavo a stringerti
con le mie mani il bicipite e nonostante la tua stazza ti lamentavi che ti
rimanevano i segni.
Le risate quando sfottevamo lu Congedo. Tu eri già entrato
in campo, soccorso uno di noi, fatta la fasciatura e lui ancora doveva alzarsi
dalla panchina, li morti soi. E noi a ridere come i pazzi dopo la partita con
Giovanni e Claudio: “Ma lu Congedo supa la rota de li criceti”
Ma sull’aereo quando mentre dormivi ti ho legato la scarpa al sedile. Li morti meiiii, a momenti lo stacchi Big
Jim. Niente non riesco Graziano mio, vado avanti, cammino e saluto le persone
ma tu l’hai combinata proprio grossa Amico mio.
Col Foggia dopo la sconfitta
all’andata , mi ero raccomandato con te: Le ultime parole famose ”GRAZIA’ mi
raccomando non fare casini con Sarno che è un mio amico e ha chiesto già scusa”
Testuali parole: “Ciccio stai tranquillo!” E tu che hai fatto? Quatto quatto
,con i tuoi 110 kg gli hai dato un calcio nel culo ed ha fatto 7 gradini al
volo. Casino incredibile ma la cosa bella e che fa pensare, dopo anni avevamo
risolto e ci eravamo chiariti anche con De Zerbi che da quel momento ti adorava
e si era lasciato andare questo commento: “Con gente come te andrei in guerra
Graziano, perché tu proteggi i tuoi colori e qualcuno aveva mancato di rispetto
a quei colori che hai difeso in qualsiasi modo”. Eri il mio compagno di
merenda, io la tua valvola di sfogo e tu la mia brutto Vikingo che non sei
altro. Un Padre che per mantenere la famiglia iniziava a fare terapie e
massaggi dal mattino alle 6:30 fino a notte. Si perché ad Azzurra e ai tuoi
figli non doveva mancare nulla dicevi. Proteggili».
«Ooo Grazià non ti incazzare con la
lega e non fare casinò se vogliono recuperare la partita subito, che cazzo ne
sanno loro di che ruolo hanno quelli come te, quelli che danno disponibilità
assoluta del proprio tempo per il lavoro, di quante volte i tuoi figli e tua
moglie ti aspettavano a casa e tu facevi tardi perché dovevi recuperare un
infortunio di un calciatore per il tuo Lecce, di tutte quelle ore passate nella
saletta con i Mister e i Dottori per capire che problema ha un ragazzo che
magari non sta rendendo, o di tutti quei chilometri fatti col furgone carico
dopo una sconfitta.
Grazià non ti incazzare perché quella gente lì, con la
giacca e la cravatta che pensa di comandare su di noi, non avrà mai la dignità
che abbiamo e che hai tu, quindi Big Jim lassa stari. Lu Lecce è oltre la
categoria, lu Lecce è Giallo ed e Rosso come il colore dell’amore che un’intera
Città’, un intero popolo Sportivo ti sta donando. Sei diventato il fratello, il
papà, il figlio ed il marito di tutti. Cazzo ne sanno quelli li Graziano mio».”
di
Redazione