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Quando Capello umiliò Cruijff

di Claudio Ruggieri

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 18/05/2022

Una grande macchina nella carriera e nella storia di Johan Cruijff. Una lezione che l'allora tecnico olandese non prese benissimo soprattutto perché alla vigilia di quel grande match aveva usato toni arroganti, importanti. Ad impartire la lezione fu Fabio Capello ed il suo Milan.

I tifosi del Milan sognano lo Scudetto. Domenica l'ultima fatica per gli uomini di Stefano Pioli che giocheranno in casa contro il Sassuolo e avranno due risultati su tre a disposizione. Un campionato importante quello dei rossoneri che sono andati oltre le più rosee aspettative. A proposito di successi importanti, i tifosi milanisti ricorderanno perfettamente il 18 maggio del 1994, finale di Coppa Campioni tra il Barcellona di Johan Cruijff e il Milan di Fabio Capello. Una partita sulla carta totalmente a favore degli spagnoli.

La vigilia del match fu caratterizzata dalle parole del tecnico olandese che decise di infiammare la partita con dichiarazioni incredibili. Un Cruijff spavaldo che non immaginava di poter subire una grossa batosta, un'umiliazione che resterà nella storia del Milan e del Barcellona. Negli anni successivi molti giocatori del Milan rivelarono che proprio quelle frasi suscitarono in loro una sensazione di rivalsa. Queste le dichiarazioni dell'ex Profeta.

"Le finali sono sempre state la mia specialità, la paura non so cosa sia. Il Milan dice che siamo favoriti? Li capisco: giocando come sa, il Barcellona può vincere qualsiasi partita. I tifosi del Milan si godano questo Barcellona: agli italiani non capita tutte le settimane di vedere una squadra che gioca bene come la nostra. Il calcio siamo solo noi, l’Europa deve incoronarci: il mondo ha bisogno di veder trionfare il gioco offensivo e spettacolare di cui siamo il simbolo. I greci si schiereranno dalla nostra parte: se amano il bel calcio, saranno costretti a farlo. Dio, nella carriera e nella vita, mi ha aiutato tante volte e mi sono ormai convinto che Lassù qualcuno mi ama. Sì, Dio è mio amico. Non vedo proprio come possiamo perdere la Coppa dei Campioni".

Parole incredibili prima di una finale. Forse dettate dal fatto che il Barcellona sembrava una squadra imbattibile e al Milan mancavano infatti pedine fondamentali come Baresi e Costacurta in difesa e soprattutto l'infortunato Van Basten. Eppure la partita andò diversamente da come pensava Cruijff visto che i rossoneri schiantarono i blaugrana per 4 a 0. Un'umiliazione pazzesca che fece il giro del Mondo. Il tecnico italiano Fabio Capello aveva incartato tatticamente il Profeta Cruijff. 

di Claudio Ruggieri

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