Serie C

Capuano: “Sono di un altro calcio, prima la parola aveva un peso. Vi racconto quando mi sono autotassato…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 05/01/2024

L’allenatore del Taranto nel corso dell’ultima conferenza stampa ha svelato una serie di aneddoti sul suo passato e un episodio risalente allo scorso 15 dicembre. “Credo di aver trasmesso i valori genuini ai miei figli. I valori contano di più dei soldi”.

Foggia – Taranto si gioca domani (sabato) alle 16.15 allo stadio Zaccheria a porte chiuse per la nota rivalità tra le tifoserie e per quanto accaduto allo stadio Iacovone all’andata. Si scontrano l’undicesima forza del torneo contro la quinta del girone C di Serie C.

Un derby tutto pugliese che potrà rilanciare le ambizioni dei padroni di casa o consolidare l’alta classifica degli ionici. Nel corso della conferenza pre-partita c’è stato un altro show del tecnico Eziolino Capuano che ha svelato un aneddoto risalente quasi a un mese fa. Poi ha parlato dei valori umani nel mondo del pallone (cosa rara), ormai quasi del tutto sostituiti dai soldi.

“A differenza di tanti altri nel calcio, io dico la verità. Adesso vi dò i titoli. Il 15 dicembre mi arriva una telefonata da una persona importantissima e mi dice: ‘Tu faresti la risoluzione a Taranto?’ Rispondo: ‘spero tu stia scherzando. Io sono ancorato al calcio di tanti anni fa, dove il sentimento prevaleva su tutto, specie sull’aspetto economico. Quando la parola aveva ancora un valore. La mia vita è stata una vita bella e i modi di fare mi sono stati inculcati da mio padre. E’ la mentalità che ho provato a trasmettere ai miei figli: meglio dire una verità che può far male che una bugia per prendere tempo.

Io sono ancorato al famoso vecchio stampo, dove il sentimento e la dignità prevalgono sui soldi. Ma ognuno ha il diritto nella sua vita di fare quello che gli pare. Sarò fatto male, ma sono fatto così. A Potenza tredici anni fa fummo esclusi dal campionato e mi tassavo per fare le trasferte. Qualche altro sarebbe andato via. Sono l’unico che dal fallimento del Modena non ha preso un euro da quella nave. Fiero di essere così”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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