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Serie C
Taranto, allenatore contro sindaco: “Non sapete cos’è la vergogna sul vostro viso”
di Mario Lorenzo Passiatore
Pubblicato il 25/02/2024
Il vulcanico Eziolino Capuano ha attaccato il sindaco della città ionica e si è schierato dalla parte dei tifosi per la nota vicenda stadio. “Si vergognassero, non sono degni di avere questa squadra, lo dico con grande schiettezza. Il campo di Brindisi oggi non è a norma…”
Il Taranto batte il Catania per 1-0 con un gol di De Marchi, la squadra di Eziolino Capuano consolida il terzo posto in classifica nel girone C di Serie C, con 49 punti è appaiato con l’Avellino, a una lunghezza dal Picerno secondo. Una vera e propria impresa, oltre all’entusiasmo ritrovato ormai da mesi in casa ionica. Eppure c’è la vicenda stadio “Erasmo Iacovone” che continua a turbare l’ambiente.
La parte amministrativa ha comunicato l’intenzione di chiudere nei prossimi mesi l’impianto per fare gli opportuni adeguamenti in vista dei giochi del Mediterraneo. Si era paventata la possibilità di giocare a Teramo, a oltre 500 chilometri di distanza dai proprio tifosi. Ipotesi forse scongiurata dopo l’esternazione del nonnino di Taranto che ha fatto un appello al sindaco al fine di trovare una via alternativa. Ecco la pista Brindisi, ma anche qui sembrerebbero esserci dei problemi logistici. E al termine della partita, mister Capuano è stato pizzicato sulla vicenda stadio: ai microfoni di Antenna Sud non è riuscito a trattenere la sua rabbia.
“Ho visto che il vicesindaco ha avuto la sfacciataggine di rispondermi. Sono davvero senza dignità. Si vergognassero, non sono degni di avere questa squadra, lo dico con grande schiettezza. Il campo di Brindisi oggi non è a norma. E voi avete scritto le cazzate che loro vi hanno riferito. Se poi a fine campionato fanno i lavori, diventa utilizzabile. Al momento non lo è. A questa curva, glielo dicono loro che ne devono andare soltanto 500? Ma si vergognassero, hanno anche il coraggio di rispondermi? Loro hanno il coraggio di rispondermi? Non sapete cos’è la vergogna sul vostro visto”.
di Mario Lorenzo Passiatore
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