L’inizio non è facile. Le prime apparizioni in massima serie
sono sporadiche, ma lasciano intravedere una promessa nel giovane attaccante.
La maturità calcistica di Ragatzu cresce nel corso degli anni, spinta dalle
parole di vari allenatori che ne riconoscevano il talento tecnico.
Tanti prestiti e cambi di squadra, che lo portano prima a
Verona, poi alla Pro Vercelli, alla
Virtus Lanciano e a Rimini, senza mai lasciare il segno. E allora, dopo tanto
girovagare, perché non ritornare nell’amata Sardegna? Nel 2016 gli si aprono le
porte dell’Olbia, fresco di
promozione in Serie C, e Ragatzu ci arriva quasi come una promessa sfumata. Il
club gallurese si dimostra invece la sua isola felice, il luogo in cui dimostrare
finalmente il proprio valore: in tre stagioni colleziona 101 presenze condite
da 33 reti in campionato.
La sua maturità calcistica, arrivata forse in ritardo, gli
vale l’ultimo (?) grande treno della sua carriera: Rolando Maran lo rivuole al Cagliari, ormai 28enne, per riprendere
quel discorso interrotto otto anni prima. Un ritorno al passato, un’opportunità
di dimostrare che le attese disattese potevano finalmente concretizzarsi.
Ma il calcio è un gioco imprevedibile. Solo 13 presenze e 1
gol nella sua seconda avventura al Cagliari, troppo poco per ipotizzare una sua
permanenza. E allora Ragatzu compie il percorso inverso, ritorna nel nord della
Sardegna, all’Olbia in cui può
esprimersi pienamente. Va anche meglio della prima volta: altre tre stagioni in
cui timbra il cartellino 41 volte su 94 presenze, diventando un punto di
riferimento per la squadra. E confermandosi anche per la stagione 2023-24,
nonostante le sirene di squadre di categoria superiore. Nonostante una Serie C in
cui, diciamocelo, c’entra come un Monet
nella lavanderia sotto casa.
Oggi, mentre guardiamo indietro alla carriera di Daniele Ragatzu, ci troviamo di fronte
a un racconto di talento, maturità e resilienza nel mondo del calcio. Un
ragazzo che è passato attraverso alti e bassi, che ha sfidato le aspettative e
ha dimostrato che il talento vero può emergere in ogni categoria. Un viaggio di
crescita personale, di occasioni mancate ma anche di sfide superate e di
opportunità abbracciate.
di
Emiliano Fraccica