Nelle convocazioni, diramate lo scorso 1° settembre,
Spalletti ha cercato di riunire tutti i giocatori adatti al suo sistema di
gioco, il 4-3-3 che tanta fortuna ha avuto all’ombra del Vesuvio. E se la carriera
della maggior parte dei convocati ci racconta di una breve spola tra Serie A e
B (alcuni hanno militato SOLO in massima serie), c’è anche chi è transitato
dalla Serie C e ha “illuminato” col proprio allora acerbo talento i campi del
terzo campionato italiano.
Partendo dalla porta troviamo Ivan Provedel, nominato lo
scorso anno miglior portiere della Serie A: cresciuto tra le giovanili di
Udinese e Chievo, viene ceduto in prestito al Pisa nella stagione 2013-14,
quando i nerazzurri militavano in Prima Divisione (ex C1). Non spostandoci dai
pali, troviamo Guglielmo Vicario: adesso il talentuoso classe ’96 è l’estremo
difensore del Tottenham, ma dal 2015 al 2019 ha giocato nel Venezia,
contribuendo al doppio salto dalla D alla B, e giocando in Lega Pro nella
stagione 2016-17.
Tra i difensori c’è Nicolò Casale ad aver assaggiato la C: nato
nel 1998 e ora tra le fila della Lazio, Casale venne ceduto in prestito dal
Verona a Prato e Südtirol tra inizio 2018 e 2019. Anche uno dei fedelissimi di
Spalletti, Giovanni Di Lorenzo, è stato protagonista in terza serie, dapprima
con la maglia del Cuneo, nella stagione 2012-13, poi con Reggina e Matera tra
il 2014 e il 2017. Dopo aver giocato in terra lucana arrivò la chiamata dell’Empoli,
e sappiamo tutti com’è andata dopo.
Passando dal centrocampo troviamo un giocatore che ora è
capitano della squadra in cui è cresciuto, Matteo Pessina. Monzese doc, viene
aggregato nella prima squadra brianzola già nel 2014-15, quando i biancorossi
militavano il Lega Pro. Nel 2015 a prelevarlo è il Milan, che poi lo girerà in
prestito dal 2015 al 2017 a tre squadre di terza serie, Lecce, Catania e Como.
Qui esploderà e si guadagnerà la chiamata dell’Atalanta.
Nel reparto attaccanti troviamo un altro protagonista del
terzo Scudetto partenopeo, vale a dire Matteo Politano. Primi passi nelle
giovanili della Roma, poi il prestito al Perugia nella stagione 2012-13. Matteo
rimarrà poco in Prima Divisione, solo un anno, ma basterà per far vedere il suo
innato talento: in Umbria mette a segno 10 gol tra tutte le competizioni, dalla
stagione successiva per lui si spalancano le porte della B.
Un pedigree di tutto rispetto per questi sei protagonisti
della nostra nazionale, il cui approdo in massima serie è stato forse anche più
gratificante dopo una gavetta del genere. E anche il mister ha calcato i campi
della C: come giocatore una stagione in C2 (1985-86) nell’Entella Bacezza, poi
quattro anni in C1 con lo Spezia, il ritorno in C2 con il Viareggio, e due
annate con l’Empoli; proprio dal club toscano inizierà la sua carriera da
tecnico Spalletti, prima da aprile a giugno del 1994, e poi nel 1995-96. È l’Empoli
che guiderà alla doppia promozione dalla C alla A, campionato che, oltre una breve
parentesi all’Ancona e gli anni allo Zenit, non lascerà più. Fino alla chiamata
da Coverciano.
di
Emiliano Fraccica