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Gila su Sarri: “Un mondo di dati, si vede che ha lavorato in banca. In allenamento...

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 02/03/2024

Il difensore spagnolo della Lazio ha svelato i metodi di allenamento di Sarri, i meccanismi difensivi e come lavora con la linea del pacchetto arretrato. “In campo analizza le distanze, con i metri, con le velocità. Guarda molto i dati, come corri…”

E’ tra i profili più interessanti che si stanno mettendo in mostra in casa Lazio, sfruttando al massimo ogni singola occasione dettata da qualche acciacco dei suoi compagni di reparto o dalle scelte tecniche di Maurizio Sarri. E’ arrivato in sordina nell’estate del 2022 per poi prendersi gradualmente la scena. Mario Gila, 23 anni e un trascorso importante nel settore giovanile del Real Madrid. In queste ora ha rilasciato una lunga intervista ad AS, parlando del suo ambientamento in casa Lazio e del rapporto con il tecnico.

 "È un allenatore di altissimi livello. Ossessivo e ambizioso, porta il suo metodo ad un altro livello. È un fanatico della linea difensiva, gli sono molto grato per tutto quello che mi ha insegnato. È un po’ superstizioso, anche se nello sport è abbastanza comune. Con lui possiamo fare grandi cose: gli schemi sono esagerati, sì, ma hanno le loro varianti. Non è la quantità, è la qualità. Umanamente ha il suo modo di essere ed è poco comunicativo. Parla in campo, all'inizio per me è stato un po' difficile, ma mi sono adattato subito, sapevo capirlo".

Dalle parole di Gila viene fuori un dato interessante, tra le ossessioni di Sarri ci sono proprio i movimenti della fase difensiva e la copertura degli spazi.  "È unico in questo, unico. Funziona come nessun altro, ve lo assicuro. All'inizio ero un po' perso tra la lingua, movimenti, di qua, di là, l'uscita della palla a seconda del profilo del giocatore. È stato molto, molto difficile per me. Ma quando ti adatti, vedi che la linea scorre da sola, pensiamo tutti allo stesso tempo e ci muoviamo contemporaneamente”.

Il modo di difendere passa attraverso l’analisi costante dei numeri e dei dati. “È vero che difendiamo in campo aperto e questo può farci soffrire, ma copriamo molto bene gli spazi, misuriamo molto bene i nostri tempi, quindi è difficile per noi soffrire nello spazio. Ha lavorato molto bene, è molto meticoloso, va al dettaglio, al centimetro, al millimetro. Il lavoro che ha svolto in tutti questi anni è da ammirare. Si vede che ha lavorato in banca: numeri, numeri. In campo lavora con le distanze, con i metri, con le velocità. Guarda molto i dati, come corri. Alcuni allenatori non gli danno molto peso, ma lui sì. Va molto in profondità nei dettagli".

di Mario Lorenzo Passiatore

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