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La lezione di Prandelli: “Proposi di lasciare a casa i ragazzi che erano in difficolta a scuola. Ma i genitori…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal web

Pubblicato il 19/09/2023

L’ex allenatore della nazionale ha raccontato un episodio delle giovanili dell’Atalanta, quando si scontrò con alcuni atteggiamenti dei genitori. “Facevamo le selezioni ed era sempre molto complicato, succedeva spesso che…”

Quando parla non è mai banale, raramente dà risposte da zero a zero. In un modo o nell’altro si è sempre esposto a microfoni accesi. Cesare Prandelli ormai è lontano dai campi da diversi anni e in occasione del premio “Etica e Sport” in provincia di Lucca, è tornato a parlare a TMW.

La nazionale, la scelta di Mancini di andare in Arabia, la nuova investitura di Spalletti, ma soprattutto i giovani, spesso al centro dei grandi dibattiti nazionali. Come seguirli, come lavorare negli anni per garantirli la crescita migliore e dove intervenire per risolvere i problemi alla radice. Il riferimento ai genitori è abbastanza chiaro.

"Ho lavorato tanti anni con i giovani, ho iniziato così e ci ho pensato tanto prima di cominciare la carriera con gli adulti. Il problema non è tanto cercare di educare o far crescere i ragazzi, loro capiscono. Il problema sono i genitori, ho avuto tante difficoltà, poi a distanza di anni mi hanno chiesto scusa. Mi dicevano che non dovevo educare perché ero un allenatore, ma non è così. Quando facevamo le selezioni era molto complicato. All'Atalanta c'era sinergia tra di noi e io proposi di lasciare a casa e non far fare tornei a chi era in difficoltà a scuola per recuperare. Dirlo ai ragazzi era semplice, ma le telefonate dei genitori erano un problema. Bisognerebbe educare prima loro, poi forse i ragazzi".

di Mario Lorenzo Passiatore

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