Serie C

Taranto-Foggia, dagli anni venti ai punti di Turrini. In scena il capitolo 37

di Mimmo Frusi

Pubblicato il 02/09/2023

C’era una volta, e c’è ancora, Taranto-Foggia. Uno dei derby più importanti e sentiti di Puglia ha una storia che inizia da lontano e della quale si scriverà un nuovo capitolo domenica sera alle ore 20.45 allo stadio Erasmo Iacovone.

L’urna virtuale dei calendari di lega pro quest’anno si è divertita e ha decretato la disputa del 37° derby tra i delfini ionici e i satanelli dauni proprio alla prima giornata di campionato come nella stagione 1939/40 quando nella gara di esordio, sempre del campionato di serie C, i rossoblu si imposero per 2-1 sui lontani cugini rossoneri. Ma non è assolutamente questo il precedente più longevo tra le due compagini perché come già detto questa è una sfida che inizia da molto lontano. Bisogna infatti tornare indietro fino al campionato di prima divisione 1927/28 per trovare il primo incontro tra ionici e dauni che terminò col risultato di 7-2 per i padroni di casa.

Il quaderno a partita doppia di questo importante match segna ad oggi 20 vittorie per il Taranto, 10 pareggi e 6 vittorie dei foggiani che hanno invertito la rotta nel nuovo millennio con ben, si fa per dire, 3 stoccate nel 2004 nel 2013 e nel 2020 anche se la vittoria dei rossoneri più importante, incasinata e particolare è proprio l’ultima ante 2000.

E’ il 30 dicembre 1990. Il campionato è quello di serie B e sulla panchina del Foggia siede un tecnico boemo. In attacco Signori, Baiano e Rambaudi vi dicono nulla? Ma sì. È il Foggia di Zdenek Zeman. E’ il Foggia che vincerà il campionato e volerà in serie A. In campo i bambini sfilano con striscioni con messaggi supersportivi e panettoni da regalare agli avversari per salutare degnamente il 1990. I supporters foggiani presenti nella parte superiore della curva sud sono poco però inclini alle festività natalizie appena trascorse e con un lancio di oggetti e pietre ai vicini tifosi ionici presenti nella parte inferiore dello stesso settore li costringono ad emigrare in gradinata. La gara corre via nel primo quarto d’ora sui binari dello zero a zero con la squadra di mister Nicoletti che bene riesce a imbrigliare la scatenata banda di Zemanlandia fino a quando il difensore centrale del Taranto Zaffaroni commette un fallo da ultimo uomo su Ciccio Baiano (quasi nel cerchio di centrocampo ndr) lasciando così in dieci i suoi. Pochi minuti dopo il centrocampista ionico Cossaro, con una classica ‘puntazza’ dai 25 metri, indirizzata verso il sette della sua porta difesa da Spagnulo, realizza un autogol da cineteca e degno da copertina per la gialappa’s a mai dire gol. Ma non finisce qui l’ultimo derby del millennio. Sul finire di gara il tarantino Turrini viene atterrato platealmente in area di rigore ma per l’arbitro non ci sono gli estremi per la concessione del penalty, qualche minuto dopo gli ospiti raddoppiano con Rambaudi su azione di angolo facendo scoppiare la frustrazione e l’ira della curva nord che inizia a lanciare in campo pietre e petardi facendo così sospendere la gara per 7 minuti. 7 minuti utili per colpire in testa il malcapitato Francesco Turrini che uscirà dal terreno di gioco con un taglio che gli costerà 5 punti di sutura.

Ce ne sarebbero altri di aneddoti da raccontare tra lancio di gabinetti e rubinetti smontati dai bagni della curva sud e striscioni rubati ma già così credo basti per capire cosa è significato, significhi e cosa significherà sempre Taranto-Foggia…una lunga storia.

di Mimmo Frusi

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