Serie C

Essere Hamza Rafia, dalla C con Zeman a Pantaleo Corvino

di Dario Gallitelli

Foto di UsLecce

Pubblicato il 23/08/2023

Seicentomila buoni motivi per credere in Hamza Rafia. Seicentomila, non è un numero a caso, ma è esattamente la cifra in Euro che Pantaleo Corvino da Vernole ha scientemente deciso di apporre sull’assegno girato al Pescara, per accaparrarsi il gioiello tunisino, ex Juventus. Ora, a prescindere dal diritto di precedenza a salire sul carro, che spetta ai nerd delle serie minori, dall’aver attenzionato il ragazzo in tempi non sospetti, all’epoca delle prime caps con la casacca dell’Under 23 bianconera piuttosto che durante il periodo abruzzese sotto la guida aulica del boemo, la referenza firmata e certificata dal “Michelangelo degli Scopritori di Perle Grezze” assume in ogni senso il valore di un certificato di garanzia.

Prototipo del centrocampista moderno, capace di cucire su un fisico prorompente due piedi altamente educati, amante della giocata e portatore sano di fosforo, Hamza pare possedere una spiccata e mai banale propensione a saper sempre inventare la cosa giusta da fare con il pallone tra i piedi; qualità che oltre ad aver ammaliato Andrea Pirlo, cui spetta il merito di avergli concesso l’esordio (con gol, ndr) in Coppa Italia, con la maglia del club più titolato della penisola, e che avrebbe fatto carte false per portarselo sotto la Lanterna, non è passata inosservata agli occhi di un altro cultore della “cosa bella”, ovvero Roberto D’Aversa, tecnico del Lecce che adesso se lo coccola, affidandogli responsabilità e chiavi della mediana salentina.

Settantaquattro minuti all’esordio in Coppa contro il Como, cui ha fatto seguito un tempo e mezzo da protagonista alla prima di Campionato contro la Lazio in un Via Del Mare gremito, hanno fugato ogni dubbio sulle eventuali problematiche di adattamento psicologico e tecnico - tattico al massimo campionato di un calciatore che sino a qualche mese fa, calcava i campi, alcuni anche poco nobili della Serie C. L’equazione parla chiaro, e conferma, giocate alla mano, che il periodo di apprendistato davanti alla classe cristallina assume contorni superflui. Corvino lo immaginava, Pirlo lo sapeva ed ora lo sa anche D’Aversa al pari dei tanti “malati di C”, che lo hanno scelto come ottavo tra i centrocampisti all’asta del fantacalcio, tra l’ilarità generale. Uomini coraggiosi, loro, uomo in più di questo Lecce, Rafia. Chapeau.

di Dario Gallitelli

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