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Il calcio secondo Ancelotti: 'Io e Guardiola, ecco la differenza. In attacco preferisco...'

di Claudio Ruggieri

Foto di PugliaPress

Pubblicato il 14/09/2022

Il tecnico italiano del Real Madrid è stato intervistato da Sky Sport e ha parlato della sua idea di calcio soprattutto per quanto riguarda l'eventuale organizzazione di gioco. Un pensiero sicuramente diverso da Guardiola. 

Solo vittorie per il Real Madrid in questo inizio di stagione. Cinque vittorie consecutive in campionato e una vittoria in Champions League. E questa sera i madrileni giocheranno al Bernabeu contro il Lipsia e cercheranno di trovare la seconda vittoria consecutiva per iniziare a pensare già agli ottavi. Carlo Ancelotti è ovviamente contento di questo inizio, la squadra sembra un "giocattolo perfetto".

Il tecnico italiano dopo tanti anni continua ad essere uno degli allenatori più forti del panorama mondiale. Nessun segno di cedimento soprattutto perché si aggiorna ogni anno, al Real Madrid ha trovato una quadratura perfetta nonostante l'addio di Casemiro. Intervistato da Paolo Condò per Sky Sport, Ancelotti ha parlato del suo modo di pensare al calcio, facendo notare una piccola differenza con Guardiola.

"Le squadre di Guardiola sono sempre molto ben organizzate, ma io credo che non tutti vogliano le squadre molto ben organizzate. L’organizzazione la devi avere in fase difensiva, ma in fase offensiva (con una rigida organizzazione) se gli avversari ti leggono bene è molto più facile per loro. Se io volessi avere un Real Madrid organizzato dovrei dire a Benzema di fare il centravanti fisso, senza svariare a destra o a sinistra perché ci sono già altri giocatori che occupano quello spazio; ma se il genio Benzema pensa che a sinistra può creare qualcosa di positivo per la squadra. Perdiamo un po’ di organizzazione, ma acquistiamo in creatività e imprevedibilità.

In fase difensiva l’organizzazione deve essere perfetta e maniacale, ma in fase di possesso palla, se gli avversari leggono i movimenti dei giocatori è negativo. Si danno delle indicazioni ai giocatori su certi movimenti, ma poi decidono loro se e quando metterle in pratica. Avere le squadre molto ben organizzate in fase d’attacco non so se è un vantaggio". 

di Claudio Ruggieri

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