Serie A

La denuncia di Marchisio: “In Italia si compra e si vende, ma bisogna formare”

05/07/2025

di Redazione

Foto: Dal web

L’ex centrocampista della Juve ha affrontato le criticità del calcio giovanile e dell’intero movimento azzurro. “Ci sono squadre in serie A che giocano senza neanche un ragazzo formato nel nostro Paese. Si compra e si vende ma…”

Marchisio senza filtri sui problemi del calcio italiano in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera. I settori giovanili, le percentuali su chi approda e si stabilizza in prima squadra e le difficoltà di tutto il movimento nell’ultimo decennio. L’ex centrocampista della Juve ha cambiato vita: talent per Amazon ma anche titolare di un’agenzia di procuratori.

“I dati di cui disponiamo sull’utilizzo di giocatori italiani sono davvero allarmanti. Due o tre anni fa il campionato Primavera l’ha vinto una squadra in cui non c’era neanche un italiano in campo. E solo il 2% di quei ragazzi extraeuropei è poi diventato un calciatore professionista. Il regolamento stabilisce che gli stranieri possono arrivare dopo l’under 16. Da quel momento in poi di ragazzi italiani ed europei se ne vedono ben pochi nelle formazioni giovanili. C’è anche un grande sfruttamento economico degli adolescenti delle parti povere del mondo”.

Un sistema da riformare nei suoi tratti essenziali, specie nelle categorie giovanili, è il pensiero di Marchisio che ha provato a spiegare le principali criticità del movimento. “Bisognerebbe stabilire che nei campionati giovanili si possono schierare in campo al massimo tre extraeuropei, per arrivare a sei o otto nelle prime squadre. E poi il campionato Primavera un tempo era per gli under 19. Vuol dire che a quella età si finiva la trafila del calcio giovanile e si veniva proiettati in quello professionistico. È stato così che io ho giocato a 23 anni il primo Mondiale e a 26 il secondo, quindi nel pieno della mia forza fisica e agonistica e già con una giusta esperienza.

Ora sono campionati under 20, in cicli triennali, e al terzo anno di primavera puoi trovarti a giocare con ragazzini di 17 anni, il che non aiuta la tua formazione. Rino Gattuso ha detto, nella sua presentazione, che il livello di presenza dei calciatori italiani si attesta poco sopra il 35%. Ci sono squadre in serie A che giocano senza neanche un ragazzo formato nel nostro Paese. Si compra e si vende, come tutto, nella società globalizzata. Ma il bello, nello sport, è formare"

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