E’ il giro degli attaccanti che
tiene a galla il Milan in più di una situazione: da Nkunku a Vlahovic, fino a
Dovkbyk. Il primo nome, secondo quanto scritto da Fabrizio Romano, sarebbe il
profilo più avanti nell’indice di gradimento interno. C’è l’accordo con il
calciatore, ma non ancora la formula con il Chelsea. Saltati gli affari Boniface e
Harder, i rossoneri si ritrovano a gestire una grana non di poco conto a
pochi giorni dal gong. E intanto il management continua a piazzare nuovi colpi
in uscita. Proprio sulla gestione globale del momento, il giornalista Alfredo
Pedullà è stato molto duro nell’analisi del mercato rossonero.
“Il Milan fa il mercato a
prescindere dall'allenatore e dal direttore sportivo. Allegri non decide, perché se tu incassi altri 25
milioni per Chukwueze ed altri 25 per Musah, e sono altri 50. Ne hai incassati
70 per Reijnders, 40 per Thiaw, l'allenatore ti dice: ‘Ne puoi utilizzare 25
per Vlahovic? 20 ed altri 15 per Rabiot risolvendo il problema contratto?".
Dico
una cosa fortissima, che è personale - prosegue Pedullà. Per me un allenatore che subisce queste cose deve dimettersi. Lo dico con grande stima nei
confronti di Allegri, per la sua carriera prestigiosa che ha fatto. Ma come puoi accettare una roba del genere? Ma se io sono l'allenatore e
vedo 4 profili di attaccanti diversi, parlo con il direttore sportivo e il
comitato mi porta delle cose diverse, io non posso più starci. Perché poi alla
fine il conto lo presenteranno a lui. Ma uno che ti ha chiesto l'allenatore
glielo vuoi portare o no? Ricci è stato prenotato da gennaio, l'altro l'ha
preso il comitato, l'altro l'ha proposto Busardò. Dovbyk l'ha proposto l'altro
del comitato. Secondo te può essere questo il Milan? Secondo me no".
di
Mario Lorenzo Passiatore