Calcio Totale Racconta

Zeman: “Solo in Italia chi scommette non prende tre anni. Dicono di essere malati, ma…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 21/10/2023

L’allenatore del Pescara è stato durissimo nella sua analisi sul caso scommesse. Non solo nei confronti dei calciatori, anche degli organi giudicanti: “Le regole sono regole, ma non si rispettanoSe uno perde tre milioni, un problema ci sarà…”

E’ il tema del momento, con i  tre calciatori Fagioli, Tonali e Zaniolo sotto inchiesta per la vicenda scommesse. I primi due si sono autodenunciati, parlando apertamente alla procura di Torino. Sette mesi per Fagioli che ha scelto la via del patteggiamento e potrebbe tornare a maggio in vista dell’ultima gara di campionato. La Juve si è espressa: il calciatore si allenerà con la squadra e continuerà a percepire lo stipendio.

Sulla vicenda scommesse si è pronunciato anche Zdenek Zeman durante la conferenza stampa pre-gara di Lucchese – Pescara. Il boemo è stato durissimo nei giudizi, sia nei confronti dei calciatori che della procura.

"È una brutta cosa. Da tanti anni è uscito il divieto per i giocatori di giocare e scommettere. È scritto che ci sono minimo tre anni di stop, però in Italia no".

L’allenatore del Pescara ha rincarato la dose in riferimento alla ludopatia. A suo dire ci sarebbe un uso improprio sia sui giornali che nell’opinione pubblica. "Le regole sono regole, ma non si rispettano. Se uno perde tre milioni, un problema ci sarà. Si dice che è una malattia, ma non credo siano tutti malati perché i malati veri di solito stanno da un'altra parte".

di Mario Lorenzo Passiatore

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