Storie di Periferia

Una scuola calcio per la vita: la storia di Mister Passaro e del suo Francavilla ci ha emozionato

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Antenna Sud

Pubblicato il 25/09/2023

Calcio, formazione, integrazione e coinvolgimento di tutti i bimbi. Con i corsi per i ragazzi disabili, sui regolamenti calcistici e sulla giustizia sportiva per piccoli e grandi. Una forma di educazione globale che ci ha regalato una nuova speranza in chiave giovanile. Abbiamo avuto la fortuna di scoprire mister Angelo Passaro, responsabile Olimpia Francavilla. “Su migliaia e migliaia di bimbi, sono pochi quelli che diventano professionisti. Noi dobbiamo fare anche altro dentro questo contenitore. Abbiamo una grande responsabilità da istruttori.”

La vita prima del calcio, gli insegnamenti e i valori prima del gol. Oltre la retorica ci sono i fatti di una scuola calcio che abbiamo avuto il piacere di sentire vicina al nostro modo di raccontare e vivere lo sport. I bambini al centro di un’educazione globale, gli istruttori intorno per lo sviluppo complessivo dei piccoli atleti. Siamo stati a Francavilla Fontana, provincia di Brindisi (in Puglia), a parlare con Mister Angelo Passaro, responsabile Asd Olimpia Francavilla.

Un eroe di cartone o, semplicemente, un uomo che ha fatto dello sport una vera e propria forma di integrazione sociale. Dalle giornate dedicate all’inclusione, alle attività specifiche per i ragazzi disabili, fino alla produzione di tanti giovani di serie che oggi lavorano per club professionistici. Si chiama attenzione a tutti i processi di crescita. La scuola calcio Olimpia prende parte a tutte alle categorie agonistiche: piccoli amici, primi calci, pulcini, esordienti, giovanissimi e allievi. Con almeno un tecnico qualificato per ogni categoria.

“Ho fatto questa attività per 20 anni a livello oratoriale, gratuitamente. Questa è una scuola calcio abbastanza sociale – prosegue mister Passaro -  con costi ridotti per chi viene da fuori. Siamo in contatto con i servizi sociali che ci indicano dei ragazzi con i quali lavorare. Ci tengo ai valori sani dello sport, non ho mai preso un’ammonizione o un’espulsione. Impostiamo il lavoro della cura dei fondamentali, fisici e coordinativi. Cerchiamo di stimolare gli apprendimenti motori in un clima in cui si mira a una crescita integrale dell’atleta. Sotto tutti i punti di vista”.

Metodo, competenza e rispetto, tre requisitivi fondamentali che consentono ai bimbi speciali di divertirsi in autonomia ma sempre assistiti passo dopo passo. Come? Si segue in maniera accurata un protocollo interno.

“Se riceviamo dai genitori il certificato medico che il bambino può fare attività, noi ci impegniamo a trovargli uno spazio per iniziare un percorso. L’obiettivo è integrarli: penso ai bambini che presentano disturbi della personalità, i bimbi plusdotati che non riescono a fare attività sportiva con il resto del gruppo. C’è una scala di problemi: dal dislessico al disgrafrico, cerchiamo di classificarli con molta discrezione e di aiutarli secondo le loro potenzialità. E’ un percorso che abbiamo il dovere di intraprendere e rispettare”.

Sono state istituite delle giornate dedicate all’inclusione grazie alla sinergia e al lavoro di team con gli esperti del settore. “Ogni volta che ci sono corsi per bimbi autistici, mia moglie è sempre presente con gli specialisti e gli istruttori. E’ un corso organizzato da chi ha in dotazione la struttura: Elia’s Sport Center, dei fratelli Tony e Mauro Elia. Noi come Olimpia siamo partner di questa bella iniziativa”.

L’Olimpia Francavilla e il responsabile Passaro hanno cercato di ampliare le varie attività per coinvolgere non solo gli atleti, anche la gente che opera all’interno del panorama giovanile, proponendo dei corsi di formazione destinati agli addetti ai lavori.

“Si parla di educazione globale. Abbiamo istituito un corso di formazione sulla giustizia sportiva, così è nata l’Olimpia Consulting, dove il ragazzo che diventa socio, ha la possibilità di pagare i corsi a prezzi modici. Ragazzi, simpatizzanti, ci chiamano da tutta Italia diversi addetti ai lavori per crescere e aggiornarsi. Segretari, dirigenti, direttori. Un piccolo fiore all’occhiello. Non possiamo dire di fare solo oratorio, perché negli anni abbiamo prodotto tanti giovani di serie (tra 14 e 19) che oggi appartengono a club professionistici. Non dobbiamo dimenticare neanche quest’aspetto.”

La formazione passa attraverso l’informazione che i tecnici qualificati hanno il dovere di trasmettere giornalmente ai ragazzi. Ampliare gli orizzonti, il calcio non è solo la palla che rotola in campo, esistono una serie di professioni collaterali che impreziosiscono e danno valore a tutto il movimento.

“Cerchiamo l’integrazione con tutte le nostre forze. Il potere che esercita il pallone sui bambini non ce l’ha nessun altro strumento. Noi abbiamo una grande ricchezza e dobbiamo metterci a disposizione. Va gestito al meglio per la crescita dei ragazzi. Su migliaia e migliaia di bimbi, sono pochi quelli che diventano professionisti. Quindi noi dobbiamo fare anche altro dentro questo contenitore. Il genitore che vuole bene a suo figlio, deve raccontare lo scopo della crescita del calciatore, ma anche della formazione complessiva. Ci sono 15-20 ruoli nel calcio che sono correlati allo studio. Nel frattempo si può diventare istruttore, preparatore atletico, team manager, mental coach, match analyst, dirigente e rimanere nell’ambito. I ragazzi devono conoscere tutte le sfumature e noi abbiamo il dovere di raccontare e formare.”

Gli obiettivi dell’Olimpia Francavilla sono chiari e il lavoro di mister Passaro ci restituisce una luce nuova e ci dà una speranza verso il futuro. Ha voluto sintetizzare il valore del loro lavoro attraverso tre punti chiave.

“Ci sono tre slogan che abbiamo fatto nostri negli anni. 1- I fondamentali del calcio insieme ai valori più alti dello sport. 2- La centralità del bambino per uno sviluppo integrale del giovane calciatore. 3- La passione spinge alle competenze. E le competenze sostengono la passione. Quello che posso dirvi è che sono motivato da tanta passione ogni giorno”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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