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Cassano: “Con Gentile fingevo di avere la pubalgia. Mazzarri? Vi dico cosa inventava”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 09/07/2023

I modi sono sempre sopra le righe e le dichiarazioni faranno nuovamente discutere per i contenuti. Nel mirino l’allora selezionatore della nazionale Under 21 e l’allenatore della Sampdoria: “Gli voglio bene, però ogni volta inventava scuse…”

Le polemiche non vanno mai in ferie. Antonio Cassano nel corso dell’ultima puntata della Bobo TV a teatro, (l’edizione estiva itinerante), ha raccontato una serie di aneddoti riguardo la sua vita da calciatore. Il capitolo è enorme, le domande vertono intorno agli allenatori con i quali ha avuto il piacere di lavorare negli anni. Con Mazzarri c’è stato grande affetto dal punto di vista umano, ma pochi elogi sul piano professionale.

“Gli voglio bene, però ogni volta inventava scuse. Una volta c'era un po' di vento, poi c'era il campo bagnato, l'erba era alta. Penso sia una bravissima persona. Quando noi non attaccavamo mai, sempre in difesa con mezzo contropiede, lui parlava alla stampa e diceva che avevamo dominato la partita. Io gli rispondevo ‘Mister, ma che ca**o stai dicendo? Non attacchiamo mai’".

Il giudizio è ancora più duro quando si parla di Claudio Gentile. L’ultimo allenatore della nazionale under 21 in grado di vincere l’Europeo con gli azzurrini. Il tecnico italiano decise di non convocare Cassano nella spedizione del 2004, preferendogli in attacco il quintetto: Rosina, Sculli, Gilardino, Caracciolo e Del Nero. Fantantonio non ha mai digerito la scelta e ha affondato il colpo, spiegando lo scarso feeling con l’allenatore.

"Immagina quanto non lo sopportavo, io facevo finta di avere la pubalgia per non allenarmi. L'unica cosa positiva è che non l'hanno più fatto allenare. La miglior cosa che potesse accadere. L'esclusione dagli Europei Under 21? Altro che Nazionale di sfigati e rimbambiti, sette di quei ragazzi sono diventati campioni del Mondo, mentre lui a quei traguardi mi sembra non ci sia arrivato. Abbiamo vinto un titolo europeo e una medaglia olimpica dopo 70 anni, non mi sembrano proprio degli sfigati. Non vorrei essere in lui quando incontrerà sul campo i suoi ex compagni".

di Mario Lorenzo Passiatore

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