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Bayern, uno dei senatori contro il club: rischia taglio in estate. Continua la collezione di teste

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 29/05/2023

In Baviera si respira un’aria pesantissima. Mai uno scudetto ha generato così tanti danni in pochi giorni. C’è un intero management da ricostruire, nel mezzo della bufera sono arrivate le prime impressioni dei calciatori. “Il club avrebbe potuto aspettare perché…”

Sembrerebbe uno scherzo di cattivo gusto e invece è tutto vero. La tua squadra vince lo scudetto in maniera insperata e rocambolesca negli ultimi minuti e appena ti avvicini alla festa ti dicono di abbandonare la zona perché sei stato silurato. In presenza di un comunicato ufficiale non puoi fare diversamente.

E’ più o meno quello che è accaduto ai due dirigenti del Bayern Monaco. Kahn e Salihamidžić sono stati letteralmente messi alla porta subito dopo aver vinto la Bundesliga. In tribuna gli ultimi sorrisi da dirigenti, poi la stangata. Una tempistica davvero assurda, al punto da creare immediato malumore all’interno dello spogliatoio.

I due pagano diverse scelte durante la stagione che, di fatto, non sono piaciute al club. L’esonero di Nagelsmann, il licenziamento del preparatore dei portieri, la caccia continua alla talpa e la rissa Sané – Mané post Champions. Una serie di gestioni non da Bayern, con un’esposizione mediatica eccessiva per i fatti extra campo. Dunque, le teste dei dirigenti erano già sul tavolo, a prescindere dall’epilogo della stagione.

Durante la festa del Bayern a Marienplatz, Joshua Kimmich, leader e uomo spogliatoio dei tedeschi, ha commentato in maniera seccata la decisione del club di rovinare il clima dello spogliatoio dopo la conquista del titolo. "Indipendentemente da come lo si valuti, il club avrebbe potuto aspettare 2-3 giorni per annunciarlo. Se vinci il campionato e poi ti arriva un messaggio come questo, sei su un ottovolante emotivo".

Due colpi forti ai piani alti da uno dei senatori della squadra. Proprio Kimmich potrebbe finire nella lista dei tagli estivi, anche alla luce della sua posizione che ha esternato a Sport1. Il calciatore tedesco è seguito dal City di Guardiola, il quale ha avuto il piacere di allenarlo durante il suo trascorso in Baviera. A riflettere in queste ore è anche Tomas Tuchel, il tecnico scelto dai due dirigenti silurati dal club e che adesso si ritrova da solo. Una vicenda simile vissuta al Chelsea con il cambio di proprietà.

di Mario Lorenzo Passiatore

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