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Morte O'Neill: 'Non mi da fastidio essere povero. Il calcio non mi manca perché...'

di Claudio Ruggieri

Pubblicato il 25/12/2022

Nel giorno della morte di Fabian O'Neill, ricordiamo la sua bella intervista rilasciata al quotidiano uruguaiano El Pais, dove parlava del suo momento e ricordava il passato nel mondo del calcio.

E' morto Fabian O'Neill, ex grande calciatore del Cagliari dalla metà degli anni '90 fino al 2000. Poi il passaggio alla Juventus dove non ha mai mostrato pienamente quel talento visto e sbocciato in Sardegna. Troppi forti i demoni dell'alcol che prima gli hanno rovinato la carriera dopo gli hanno portato via la vita. Nel Cagliari ha fatto innamorare i tifosi che lo hanno esaltato e non solo. Il suo vizio del bere lo ha portato spesso allo scontro. 

"Quando retrocedemmo in B ricordo che mi fermai sulla spiaggia e i tifosi mi gridarono ubriacone, dopo il ritorno in serie A li andai a cercare perché ricordavo i loro volti e quella volta facevano a gare per offrirmi da bere. Questo è il calcio e, sinceramente, non lo rimpiango affatto”.

L'intervista risale al 2017, O'Neill vive alla giornata, un lavoretto come cameriere in un bar in Uruguay e la voglia di stare bene. E lo rivela con fierezza: "Non ho più nulla, ho sperperato un patrimonio di 14 milioni di dollari, ho speso persino quello che non avevo. Non mi dà alcun fastidio essere povero. Al contrario, oggi sono anche più felice perché sono circondato solo da persone vere che si aiutano a vicenda senza secondi fini.

Ho fatto sempre ciò che ho voluto e me la sono goduta. Le donne s’innamoravano del mio lato festaiolo e ubriacone, salvo poi volermi cambiare. Ma non è mai stato possibile, nessuno avrebbe mai potuto cambiarmi, nemmeno uno psicologo. Sono fatto così, ribelle e orgoglioso”.

Ciao Fabian.

di Claudio Ruggieri

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