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Gli scontri con Ferguson, i demoni dell’alcol: “Bevevo tanto prima delle partite, mi spingevo fino a…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 18/11/2022

Roy Keane, ex bandiera della United, ha raccontato una serie di episodi che lo hanno portato a discutere in maniera piuttosto accesa con il tecnico scozzese. Tra bugie, drink prima delle gare e bottiglie intere di alcol: “Io mentivo, non potevo dire la verità e poi non violavo nessuna regola...”

Vecchi vizi, screzi, storie e aneddoti sempre attuali. Con Roy Keane era impossibile annoiarsi all’interno dello spogliatoio. Un personaggio schivo, riservato, ma tremendamente frontale con i compagni, l’allenatore e lo staff. E’ stato uno dei capitani più longevi della gestione Ferguson, una vera icona dello United, prima di litigare ed essere messo alla porta dall’allenatore scozzese. Di storie al limite della sopportazione ne è piena la sua biografia, costruita sui rapporti umani e su qualche tackle di troppo anche oltre il rettangolo verde.

Come la scazzottata con Peter Schmeichel, un altro che i conti li regolava con e senza guanti. Insomma, uno spogliatoio forte, con tanti leader pronti a contendersi la scena. Roy non è mai stato un professionista modello, a The Overlap del canale SkyBet con Gary Neville, ha raccontato alcuni episodi che ha segnato la sua carriera. Il rapporto con l’alcol, per esempio, uno dei piaceri della sua strana vita da “atleta”. Certamente un comportamento che non ha mai digerito Ferguson.

“Più di una volta Alex Ferguson mi ha preso da parte e mi diceva tipo ‘eri a Manchester alle 2.30 e hai preso un taxi’ e io rispondevo di sì ma che non avevo violato nessuna regola delle 48 ore prima della partita sui nostri contratti. Alla fine litigavo con lui e mi chiedeva quanti drink avessi bevuto. io gli mentivo. ‘10 o 11 bottiglie’”.

La dipendenza dall’alcol è stato un incubo per chi doveva gestirlo. Da capitano era tenuto a dare l’esempio ai più giovani, a trasmettere i principi del club. Ma per Keane era un modo per ritrovare se stesso, per combattere lo stress e vivere meglio. Strano, ma vero.

“Perché non avrei dovuto? Quando avevo 21-22 anni e giocavo per il Manchester United, quello era il mio modo di rilassarmi. Ho litigato con il mister un paio di volte a riguardo. Alcuni hanno iniziato a giocare a golf o a biliardo; il mio modo di rilassarmi era uscire e divertirmi. Pensavo di dover uscire e bere più alcol possibile, poi giovedì mattina mi voltavo e pensavo che sarebbe stato meglio prepararsi per sabato. E quella era la vita”. 

di Mario Lorenzo Passiatore

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