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De Sciglio rivela: 'Al Milan sfiorai la depressione. Allegri? Legame speciale'

di Claudio Ruggieri

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 21/06/2022

Il difensore della Juventus, fresco di rinnovo del contratto con i bianconeri, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio in cui ha raccontato alcuni episodi negativi al Milan e del rapporto speciale con il mister Allegri. 

La Juventus di Massimiliano Allegri è ancora alle prese con il possibile doppio acquisto di Paul Pogba e Angel Di Maria, entrambi a parametro zero. Due colpi che aumenterebbero la qualità della formazione bianconera che rinforzerebbe sia l'attacco che il centrocampo. Il tecnico toscano vorrebbe avere una formazione adeguata per vincere lo Scudetto visto che lo scorso anno i bianconeri hanno sofferto tanto arrivando al quarto posto in classifica.

Chi farà parte del progetto bianconero è sicuramente Mattia De Sciglio, terzino che ha sempre avuto un rapporto speciale con mister Allegri. L'ex milanista ha rinnovato il contratto con la Juventus fino al 2025, un segnale chiaro delle intenzioni della società torinese di puntare sul giocatore milanese. Intervistato da Cronache di Spogliatoio, De Sciglio ha parlato del rapporto con Allegri.

"Non sono il suo figlioccio. Il nostro è uno dei rapporti allenatore-giocatore più iconici degli ultimi anni, ma lui non mi ha mai favorito. Certo, ciò che è vero, è che tra noi è nato un legame speciale. Pretende tanto da me, e sono uno di quello che massacra di più. A lui piace dare nomignoli a tutti i calciatori, e quando vuole colpirmi nell’orgoglio mi chiama 'Mangia e dormi'. Dice che sostanzialmente io mi alleno, mangio e dormo. Stop. Corto muso? Il suo pragmatismo viene visto come un difetto. In tanti si mettono negli occhi il bel calcio, guardano Guardiola e puntano il dito. Secondo me, Pep è una cosa a sé, unico nelle sue idee e nel modo di sistemare la squadra, di inventarsi i ruoli per certi elementi. La gente si è messa in testa che tutte le grandi devono giocare bene. Non voglio prendere le difese di Allegri, è il mio pensiero, ma è una contraddizione. In Italia si tende a guardare il risultato, poi però si parla del bel gioco. E tante volte, le due cose non vanno di pari passo".

In passato c'è stata l'esperienza al Milan tra alti e bassi. La contestazione nel periodo nero dei rossoneri ha trascinato anche De Sciglio che ha subito i fischi di San Siro e non ha saputo reagire a dovere. In quel periodo la famiglia è stata importante, lui parla di una situazione di malessere quotidiano che gli impediva di essere felice in situazioni normali della vita di tutti i giorni.

"Al Milan ho vissuto momenti bellissimi, uno dietro l’altro, che mi avevano riempito il cuore. Nessuno ti prepara al baratro. Ho iniziato ad avere problemi fisici che mi hanno condizionato. Non ho avuto problemi gravi, tutti stop di qualche settimana: tornavo, e dopo due partite mi fermavo nuovamente. Sono iniziate le critiche della stampa e dei tifosi. Mi hanno ferito, facevano male. Si era creata un’immagine distorta, e anche quando facevo delle partite positive, saltava fuori un pretesto per attaccarmi. Mi sono chiuso in casa. Vivevo in un vortice di pensieri negativi, dove mi sentivo in difetto anche nell’andare a cena con la mia fidanzata a metà settimana, oppure portare fuori mia madre. Mi mancava la felicità. Faticavo a sorridere. Sono un ragazzo solare, che cerca compagnia e scherza sempre. Mi ero trasformato nella mia nemesi. Mi hanno detto che ho sfiorato la depressione, uno stato in cui nessuno si accorge di entrare. Ho imparato a lavorare con la testa attraverso un lungo percorso che mi ha permesso di capire chi sono veramente, e che sono arrivato a certi livelli è perché me lo merito".

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