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La Lavagna di MondoC - I voti della 6^ Giornata

04/10/2023

di Dario Gallitelli

VOTO 1 Alla nave alla deriva Alessandria. Uno, il voto, tanti quanti i punti in classifica dei grigi, anche se poi ad essere sinceri quello che preoccupa di più, non è la graduatoria. Diesse che vanno e vengono, direttori tecnici corteggiati e poi abbandonati, allenatori che accettano e poi si tirano indietro…e molto altro ancora…Oh ragazzi, siamo sicuri, che sia davvero tutto ok? INCOMPRENSIBILI

VOTO 2 Al “Camposanto di Francavilla”. La citazione appartiene, come spesso accade al Totem Capuano, che al termine della gara contro il Cerignola, disputata a porte chiuse, in un silenzio spettrale, sul sintetico di Francavilla Fontana, rimarca l’impossibilità di giocare a porte chiuse in un impianto “gentilmente offerto”. Ha ragione Capuano, urge aprire lo Iacovone, subito. Lo merita il Taranto e lo merita la sua gente. WAITING FOR…

VOTO 3 Al solito Crotone. Tre, come i gol incassati dal Benevento nella ripresa dopo essere passati in vantaggio ed aver addirittura raddoppiato. La fiera dell’assurdo, al netto del valore della compagine del Sannio, i pitagorici si candidano seriamente a recitare il ruolo della Cenerentola. Sette punti, tre sconfitte…siamo sicuri di voler lottare per la B? SPROFONDO

VOTO 4 Dov’è l’Entella? Ad onor del vero, i liguri probabilmente inscenano la miglior partita dell’anno. Perdono, due a zero contro una Carrarese stracinica che passa dopo 12 minuti, poi serve camomilla doppia ai presenti, addormenta tutti e si addormenta, consegnando almeno due occasioni colossali ai biancazzurri che però non ne approfittano a nel secondo tempo capitolano a causa del raddoppio di Belloni. Nemmeno il cambio in panchina pare aver scosso l’ambiente. Tempo ce n’è, ma la classifica dice 2…punti. Noi, 4 alla Lavagna. PERSI

VOTO 5 Aridatece l’Olbia! Ci eravamo forse illusi troppo presto. Avevamo trovato la favola, la storia sulla quale romanzare. Tutto finito, ragazzi? Gli isolani di Leandro Greco sono rimasti senza benza e non vincono da quattro giornata. Galeotto fu il derby perso con la Torres, da quel momento due pareggi ed altrettante sconfitte. Nel prossimo turno, ghiotta occasione in casa dell’Entella. SI RIPARTE?

VOTO 6 A quel “Diavolo” di Piero Braglia. Cos’ha da invidiare Pierino a Zdenek Zeman, alzi la mano, chiunque abbia voglia di spiegarcelo. Non risponde nessuno, perché la risposta è facile, facile…nulla! Si presenta all’Adriatico senza alcun timore reverenziale, se la gioca alla pari, forse meglio del boemo perché va sotto e la riprende con Udoh (subentrato ad inizio ripresa, ndr), poi mette la freccia e sorpassa i biancazzurri che però poi rimettono in parità la contesa e si prendono i tre punti ad un minuto dal gong, in un match che è un spot per il calcio e non solo per la C. Tutto questo vale solo un 6? Siamo stretti in questo caso, ma solo perché il risultato fa mezzo giudizio. Braglia è un architetto ed il suo Gubbio un piacere da vedere. (6+) MAESTRO ALLA PARI

VOTO 7 Alla Lanerossi. Ok, siamo ossessionati dai ragazzi di Diana. Li guardiamo, li osserviamo con particolare attenzione. Non lo so, sarà il ricordo di Marcelo Otero e Pasquale Luiso, il pilastro nella tribuna stampa che “Novantesimo Minuto” ci gettava in casa ogni domenica con le sue telecamere, o forse solo il fascino irresistibile di una piazza storica. Non lo sappiamo, però stavolta, dopo mediocrità e sufficienze strappate, apriamo il registro per appuntare nella casella un sette tondo, tondo, tondo. Tre volte tondo, come tre sono le reti con le quali i biancorossi sbrigano la pratica Atalanta Under 23. Ferrari? Segna e guarda dalle parti di Lescano. Mamma mia, che sfida! OSSIGENO

VOTO 8 Alla prodezza di Mino Chiricò. Ma che ti salta in mente, Mino? Ora, tutto vero. Al Pinto il Catania passeggia sulle macerie di una Casertana che ha, se proprio vogliamo, l’attenuante della partenza ad handicap, ma un gol come quello dell’ex Crotone, va dipinto ed appeso al Louvre. Opera d’arte di Chiricò, che non solo appone due volte la firma nella festa catanese ma lo fa da fuoriclasse: controllo sul cerchio di centrocampo e parabola telecomandata che uccella Venturi. L’unica consolazione per l’estremo difensore ex Reggiana? Essere diventato virale, come spettatore non pagante del gol più bello della domenica. MINO MARAVIGLIA

VOTO 9 Alla rimonta del Benevento. Sotto due a zero con il Crotone, dopo 57’ minuti, al Vigorito è black out totale. La luce l’accende Andreoletti che rivolta le streghe e getta nella mischia il 2001 Pier Simonetti. Trentasei minuti e due gol per far capire di che pasta è fatto. Occhio addetti ai lavori, sta nascendo una stella? Ah, dimenticavamo…finale? Tre a due giallorosso ed estasi, ma vogliamo parlare del Crotone? Forse dopo! CONTROPACCO

VOTO 10 A Facundo Lescano – CapoCos’era il Mantova? Inchinatevi davanti a Re Facundo. Il centravanti giuliano imbraccia il piccone e distrugge colpo dopo colpo la retroguardia dei Gonzaga, firmando la prima tripletta stagionale, portandosi a casa il pallone e inviando un messaggio chiaro a tutti: al Nord, comanda lui…Franco Ferrari è avvisato. SERIAL KILLER

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