Calcio Totale Racconta

De Rossi sul papà: “Lavoriamo nello stesso posto, eppure quando mi vede scappa…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 09/03/2024

L’attuale allenatore della Roma ha raccontato il rapporto con il padre Alberto, da quando frequentava Trigoria da calciatore fino all’avventura da allenatore. “La passione per questo lavoro l’ho ereditata da lui, così come il fatto di sapermi relazionare con la gente. Non parliamo mai di calcio…”

Alberto De Rossi è il padre di Daniele, attuale allenatore della prima squadra. Alberto è stato il tecnico della Primavera giallorossa dal 2003 al 2022 e oggi ricopre il ruolo di responsabile degli allenatori delle squadre nazionali. I due sono legati da un rapporto indissolubile, ma di rado lo hanno manifestato attraverso pubbliche esternazioni.

Una forma di privacy naturale che rappresenta il carattere del padre, spesso lontano dalla luce dei riflettori. Daniele in meno di due mesi, ha già trasmesso tanto alla squadra dal punto di vista del gioco delle motivazioni. Proprio nel corso delle ultime conferenze, ha parlato del rapporto con il padre. Un uomo che non hai mai interferito nelle scelte del figlio e, ancora oggi, cerca di restare in disparte.

“Mio padre lavora nel mio stesso posto, che è grande ma non è immenso, e io in questi 50 giorni l’avrò visto due volte. Quando passa vicino al campo nostro, scappa. Come se avesse rubato qualcosa. L’altro giorno l’ho beccato al bar e mi fa: ‘No, non sapevo fossi qui, me ne vado’. Papà non mi parla quasi mai di calcio. Non lo faceva quando giocavo, non lo fa neanche adesso. Un po’ perché credo che abbia fiducia, un po’ perché credo non voglia crearmi confusione.

Ogni tanto lo chiamo io, parliamo però di gestione delle risorse umane. Si parla poco di tattica, ma io sono sempre suo figlio. La passione per questo lavoro l’ho ereditata da lui, così come il fatto di sapermi relazionare con la gente. Io so che lui è molto schivo, è tornato allo stadio a vedere la partita, quando facevo il calciatore non veniva mai. Mi fa piacere che si stia godendo in silenzio questi bei 50 giorni”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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