Serie A

Cobolli Gigli: “Alla Juve non ci sono soldi, troppe perdite con Agnelli. Su Allegri…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 06/03/2024

L’ex presidente dei bianconeri ha fatto una disamina del momento della Juve motivando alcune scelte del club nel corso delle ultime tre stagioni. “Agnelli ha comportato quasi un miliardo di perdite, novecento milioni da parte degli azionisti e i giocatori attuali giovano di un contratto ai limiti delle possibilità attuali del club…”

Ha ricoperto la carica di presidente della Juventus nell’era post-calciopoli per tre anni, dal 2006 al 2009. In queste ore è tornato a parlare della situazione dei bianconeri a 1 Station Radio, dal rendimento in campionato fino alla situazione economica. Un’analisi ad ampio raggio che ha coinvolto più situazioni della stagione della Juve. Lo scudetto sembra ormai una pratica archiviata dall’Inter, resta il piazzamento Champions e la conquista del secondo posto. A Napoli la squadra è apparsa in crescita dal punto di vista delle prestazioni, pur non demeritando, è arrivata la sesta sconfitta in campionato.

 Cobolli Gigli ha parlato di riflesso dell’era Andrea Agnelli definendola iper-onerosa per la proprietà, al punto da rimodulare gli investimenti adesso e nel futuro. "Allegri si è assuefatto al detto ‘o mangi questa minestra o salti dalla finestra’. Alla Juventus soldi non ce ne sono più, la gestione di Andrea Agnelli ha comportato quasi un miliardo di perdite, novecento milioni da parte degli azionisti e i giocatori attuali giovano di un contratto ai limiti delle possibilità attuali del club. Adesso, dunque, è necessario lanciare dei giovani. Parliamo di giocatori di buon livello, che è stato necessario schierare anche viste le alternative. O si premiavano i giovani, o si giocava in dieci. È una cosa importante, dunque, anche se Allegri non aveva molte opzioni”.

Poi ha parlato dell’ultima uscita del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis contro Dazn. “Mi sarebbe piaciuto vedere il video del presidente che manda a quel paese le telecamere, sto collezionando i suoi filmati, c’è anche quella foto in cui punta il dito e dice ‘tu sarai il mio prossimo allenatore!’. De Laurentiis è fatto così e, ormai, è un uomo di calcio, non di cinema. Tutto il suo fatturato è relativo alla squadra. È anche un presidente che fa spettacolo, un primo attore. Lo dico con ironia. Ottimi rapporti con il patron azzurro? Se mi guarda mi sputa in un occhio".

di Mario Lorenzo Passiatore

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