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Cassano se la prende con Renato Sanches: “Che ci fa lì, è una scamorza affumicata”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 29/08/2022

All’improvviso l’ex calciatore giallorosso ha puntato il mirino verso Parigi, tra i più criticati proprio il nuovo acquisto Renato Sanches insieme a Mbappé. Ha cosi voluto precisare che sotto la Torre Eiffel ci sono calciatori nettamente più forti e più abili a giocare con la squadra: “Renato Sanches è una pippa e non c’entra nulla in quel contesto. Mentre Mbappé deve imparare a…”

Nell’ultima puntata della Bobo TV, Vieri e tutta la compagnia hanno analizzato il weekend pallonaro, tra Serie A e calcio estero. Juve – Roma, il ko dell’Inter con la Lazio e poi uno sguardo attento a quello che sta accadendo in Premier e Ligue 1. Anche stavolta Adani e Cassano non hanno risparmiato Max Allegri, nonostante i bianconeri abbiamo ritrovato per un’ora di gioco lo smalto dei tempi migliori.

Ma il vero processo è partito all’indirizzo di Renato Sanches, il calciatore portoghese conteso da Milan e PSG nell’ultima sessione di mercato, con i parigini che poi hanno avuto la meglio. L’ex giocatore della Roma ha attaccato senza mezzi termini il neo centrocampista del PSG, a suo dire non altezza per stare in una squadra così forte e competitiva.

“Renato Sanches è una pippa. E’ una scamorza affumicata che non c’entra nulla in quel contesto. Al Bayern se ne sono accorti subito e l’hanno spedito via senza pensarci due volte. Poi ha fatto male allo Swansea e ha ritrovato la sua dimensione in una squadra come il Lilla, in Francia. Galtier l’ha avuto lì e ha spinto per riprenderselo. Queste cose non mi convincono, perché può essere la spia dello spogliatoio o la voce del tecnico. Accade anche questo, ne ho viste di cotte e di crude in vent’anni di calcio. Ma staremo a vedere. Io preferisco Vitinha, lui è un giocatore di livello. Mi dispiace, ma è quello che penso”.

Cassano ha proseguito il suo attacco spostando il mirino su Mbappé: “E’ un calciatore forte ma che non sa giocare con i compagni. Non è uno che si esalta con la squadra, è letale se lanciato in profondità, non ha la tecnica di Messi e Neymar nello stretto. Loro parlano un’altra lingua”.

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