Una
stella dopo l’altra al “Festival dello Sport” organizzato da La Gazzetta a
Trento. Nel pomeriggio è stata la volta di Andrea Pirlo, l’attuale allenatore
della Sampdoria, ha raccontato una fetta considerevole della sua carriera.
Dagli inizi, l’avventura a Brescia con Baggio, i successi con il Milan, la
Nazionale e le rivincite con la Juve.
Dopo il Milan sembrava un giocatore a fine corsa e invece da quel momento la sua carriera è ripartita alla grande. Ci
sono tanti passaggi interessanti nella sua ultima intervista, i rossoneri ci riprovarono con Silvio
Berlusconi, quando Pirlo decise nel 2015 di lasciare la Juve per volare
a New York per una nuova esperienza professionale e di vita.
“Ho avuto un
grande rapporto con il Milan, Berlusconi mi richiamò dopo che decisi di
lasciare la Juventus. Fu una bella testimonianza di affetto. Nella vita però si
fanno delle scelte e io dopo dieci anni ambivo a nuove motivazioni. E volevo
anche dimostrate al Milan che non ero un giocatore finito, ma in grado di
incidere in nuovo corso. Infatti, visto quello che è stato fatto nel nuovo
corso della Juventus, ho avuto ragione io. Il progetto che mi illustrò Andrea
Agnelli era quello di un club che voleva tornare a vincere, era molto
stimolante e rifiutati anche alcune possibilità all’estero. Il primo ritiro a
Philadelphia con Conte fu molto duro. C’erano 40 gradi, qualcuno uscì dal campo
in barella. Ma da quel ritiro nacque una grande Juventus”.
I successi più belli della carriera da calciatore
“La prima Champions League con il Milan è stata una delle soddisfazioni più belle in assoluto. Non avevo mai giocato quella competizione, fu un percorso lunghissimo iniziato addirittura dai preliminari. È stata la vittoria più bella ottenuta con il Milan, la prima Champions non si scorda mai. Eravamo un gruppo straordinario, così come emozionante è stato vedere tutti quei tifosi a Manchester. Il segreto di quel Milan era il gruppo, ci piaceva stare bene e vivere la quotidianità di Milanello. Parlavamo di tutto, cazzeggiavamo, discutevamo di vita quotidiana. Bei momenti".
di
Mario Lorenzo Passiatore