Calcio Totale Racconta

Sacchi: “Dobbiamo cambiare strategia nei settori giovanili. Una volta convocai un ragazzo, ma…”

13/07/2024

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Dal Web

L’ex commissario tecnico azzurro ha raccontato un aneddoto di quando ricopriva il ruolo di responsabile del settore giovanile dell’Italia. Poi ha parlato di un approccio nuovo verso i giovani: “Dobbiamo dare spazio alle nazionali, da noi le società fanno fatica a darti un ragazzo per uno stage di tre giorni…”

L’eliminazione dell’Italia all’ultima spedizione tedesca continua a far discutere. Non per il ko con la Svizzera agli ottavi di finale, quanto per l’intero percorso degli azzurri che non sono riusciti a dare un senso al torneo da campioni in carica. Anche per i media stranieri, in cima alla lista di quelle che hanno deluso, c’è senza dubbio l’Italia.

Sul banco degli imputati Luciano Spalletti per non aver dato un’identità precisa al gruppo, ma anche i vertici federali, Gravina su tutti. Arrigo Sacchi, ex commissario tecnico azzurro, ha provato ad andare oltre il risultato del campo, optando per una riforma profonda e radicale che parte dal basso.  

“Se vogliamo essere competitivi nel futuro – spiega Sacchi - dobbiamo investire adesso sui settori giovanili. È l’unico percorso possibile. E dobbiamo dare spazio alle nazionali: da noi le società fanno fatica a darti un ragazzo per uno stage di tre giorni, all’estero e la norma. Ero il responsabile delle giovanili dell’Italia, convoca un ragazzo e il club cui apparteneva non volle darmelo perché la domenica doveva andare in panchina in una gara di campionato di pochissima importanza. Mi domando se quel ragazzo abbia imparato di più a stare seduto in panchina e a guardare gli altri giocare oppure avrebbe acquisito maggiore esperienza e conoscenza se avesse risposto alla convocazione con l’Italia”.

Poi ha allargato la sua disamina a tutto il movimento nazionale che coinvolge attivamente il lavoro dei club sul piano strategico. Sacchi ha proposto una serie di modelli per anticipare la concorrenza sul mercato, ma quelli analizzati restano comunque iper - onerosi.

"La notizia è che Manchester City, una delle società più ricche del mondo, sta puntando sui giovani e sta trattando quelli che ritiene i migliori sul mercato, evitando calciatori costosi e già fermati. Un po’ come fece il Real Madrid quando investì su Guler ed Endrick. È chiaro il progetto di questi club: vogliono portarsi avanti con il lavoro e anticipare la concorrenza. Immaginate quali benefici possono trarre Miles, Barrett e McAidoo, i tre giovani che il City potrebbe chiudere a breve, quando si allenano assieme ad Haaland o a Rodri, sotto la guida di un maestro come Guardiola.

In Italia purtroppo i club non sono così lungimiranti. Qui da noi si va ancora a caccia del nome per impressionare il pubblico, non abbiamo l’umiltà di vedere che cosa stanno facendo all’estero. Non c’è nulla di male a copiare una buona idea che arriva da oltre frontiera. Sarebbe un più che gradito atto di umiltà, perché significherebbe che finalmente i nostri dirigenti hanno capito i loro errori e stanno cercando di correggersi”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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