E’
stato il preparatore atletico della Juve di Lippi in due cicli differenti,
entrambi vincenti. E’ morto il 22 ottobre 2022 a causa di una leucemia. L’ultima
apparizione da collaboratore di Antonio Conte quando era al Tottenham. Noto per
i suoi metodi da marines, ha sempre tenuto sulla corda tutti. Un incubo durante
la preparazione estiva per i calciatori, come spiega Bobo Vieri nel corso del
suo Talk Show in compagnia di Amoruso e Iuliano su Twitch. Due ex calciatori con i quali
ha condiviso l’esperienza in bianconero nella stagione ’96-97.
“Ventrone in
ritiro ci faceva un c***o pazzesco - spiega Vieri. Trenta minuti continui di
addominali. Avete idea? Senza fermarci, ci tirava i pugni. Una cosa innaturale. Dopo la
partita del mercoledì, quante volte abbiamo vomitato? Non ho mai lavorato così
tanto in palestra come con lui. Mai in tutta la mia carriera, ci diceva: ‘la fatica
non esiste’. Figa se esiste. Ci costruiva il percorso di guerra, una roba da
aver paura. Il prof era avanti, con lui facevamo la pressa a 300 chili. Alla
Juve si lavorava tanto, ma si stava bene. C’era un gruppo incredibile ed eravamo
tanto affiatati”.
Le
prime volte di Zidane a Torino, il francese non riusciva ad ambientarsi, poi si è preso totalmente la scena. In allenamento si erano già accorti delle sue
qualità. “Zizou era un fenomeno. L’abbiamo capito al primo allenamento a ranghi
ridotti, ci siamo fermati per applaudire. Ha faticato inizialmente in
campionato, ma in settimana era un alieno, non ci spiegavamo perché facesse
fatica la domenica. Poi quando è partito, non si è più fermato. Parlava poco,
ma in campo era tutto”.
Il
rapporto con Paolo Montero e le serate “tranquille” in città dopo gli
allenamenti. “Uscivo con Montero, dopo la
seconda birra se uno lo guardava male dovevamo andar via altrimenti finiva a
cazzotti. Che risate, ma anche che rischi. Lui proteggeva sempre i suoi
compagni in campo. Tutti come suoi fratelli".
di
Mario Lorenzo Passiatore