La vita
prima del calcio, gli insegnamenti e i valori prima del gol. Oltre la retorica
ci sono i fatti di una scuola calcio che abbiamo avuto il piacere di sentire
vicina al nostro modo di raccontare e vivere lo sport. I bambini al centro di
un’educazione globale, gli istruttori intorno per lo sviluppo complessivo dei
piccoli atleti. Siamo stati a Francavilla Fontana, provincia di Brindisi (in
Puglia), a parlare con Mister Angelo Passaro, responsabile Asd Olimpia
Francavilla.
Un eroe di
cartone o, semplicemente, un uomo che ha fatto dello sport una vera e propria
forma di integrazione sociale. Dalle giornate dedicate all’inclusione, alle
attività specifiche per i ragazzi disabili, fino alla produzione di tanti
giovani di serie che oggi lavorano per club professionistici. Si chiama
attenzione a tutti i processi di crescita. La scuola calcio Olimpia prende
parte a tutte le categorie agonistiche: piccoli amici, primi calci, pulcini,
esordienti, giovanissimi e allievi. Con almeno un tecnico qualificato per ogni
categoria.
“Ho fatto questa attività per 20 anni
a livello oratoriale, gratuitamente. Questa è una scuola calcio abbastanza
sociale – prosegue mister Passaro - con
costi ridotti per chi viene da fuori. Siamo in contatto con i servizi sociali
che ci indicano dei ragazzi con i quali lavorare. Ci tengo ai valori sani dello
sport, non ho mai preso un’ammonizione o un’espulsione. Impostiamo il lavoro
della cura dei fondamentali, fisici e coordinativi. Cerchiamo di stimolare gli
apprendimenti motori in un clima in cui si mira a una crescita integrale
dell’atleta. Sotto tutti i punti di vista”.
Metodo,
competenza e rispetto, tre requisitivi fondamentali che consentono ai bimbi
speciali di divertirsi in autonomia ma sempre assistiti passo dopo passo. Come?
Si segue in maniera accurata un protocollo interno.
“Se riceviamo dai genitori il
certificato medico che il bambino può fare attività, noi ci impegniamo a
trovargli uno spazio per iniziare un percorso. L’obiettivo è integrarli: penso
ai bambini che presentano disturbi della personalità, i bimbi plusdotati che
non riescono a fare attività sportiva con il resto del gruppo. C’è una scala di
problemi: dal dislessico al disgrafrico, cerchiamo di classificarli con molta
discrezione e di aiutarli secondo le loro potenzialità. E’ un percorso che
abbiamo il dovere di intraprendere e rispettare”.
Sono state
istituite delle giornate dedicate all’inclusione grazie alla sinergia e al
lavoro di team con gli esperti del settore. “Ogni
volta che ci sono corsi per bimbi autistici, mia moglie è sempre presente con
gli specialisti e gli istruttori. E’ un corso organizzato da chi ha in
dotazione la struttura: Elia’s Sport Center, dei fratelli Tony e Mauro Elia.
Noi come Olimpia siamo partner di questa bella iniziativa”.
L’Olimpia
Francavilla e il responsabile Passaro hanno cercato di ampliare le varie
attività per coinvolgere non solo gli atleti, anche la gente che opera
all’interno del panorama giovanile, proponendo dei corsi di formazione
destinati agli addetti ai lavori.
“Si parla di educazione globale.
Abbiamo istituito un corso di formazione sulla giustizia sportiva, così è nata
l’Olimpia Consulting, dove il ragazzo che diventa socio, ha la possibilità di
pagare i corsi a prezzi modici. Ragazzi, simpatizzanti, ci chiamano da tutta
Italia diversi addetti ai lavori per crescere e aggiornarsi. Segretari, dirigenti,
direttori. Un piccolo fiore all’occhiello. Non possiamo dire di fare solo
oratorio, perché negli anni abbiamo prodotto tanti giovani di serie (tra 14 e
19) che oggi appartengono a club professionistici. Non dobbiamo dimenticare
neanche quest’aspetto.”
La
formazione passa attraverso l’informazione che i tecnici qualificati hanno il
dovere di trasmettere giornalmente ai ragazzi. Ampliare gli orizzonti, il
calcio non è solo la palla che rotola in campo, esistono una serie di
professioni collaterali che impreziosiscono e danno valore a tutto il
movimento.
“Cerchiamo l’integrazione con tutte
le nostre forze. Il potere che esercita il pallone sui bambini non ce l’ha
nessun altro strumento. Noi abbiamo una grande ricchezza e dobbiamo metterci a
disposizione. Va gestito al meglio per la crescita dei ragazzi. Su migliaia e
migliaia di bimbi, sono pochi quelli che diventano professionisti. Quindi noi
dobbiamo fare anche altro dentro questo contenitore. Il genitore che vuole bene
a suo figlio, deve raccontare lo scopo della crescita del calciatore, ma anche
della formazione complessiva. Ci sono 15-20 ruoli nel calcio che sono correlati
allo studio. Nel frattempo si può diventare istruttore, preparatore atletico,
team manager, mental coach, match analyst, dirigente e rimanere nell’ambito. I
ragazzi devono conoscere tutte le sfumature e noi abbiamo il dovere di
raccontare e formare.”
Gli
obiettivi dell’Olimpia Francavilla sono chiari e il lavoro di mister Passaro ci
restituisce una luce nuova e ci dà una speranza verso il futuro. Ha voluto
sintetizzare il valore del loro lavoro attraverso tre punti chiave.
“Ci sono tre slogan che
abbiamo fatto nostri negli anni. 1- I fondamentali del calcio insieme ai valori
più alti dello sport. 2- La centralità del bambino per uno sviluppo integrale
del giovane calciatore. 3- La passione spinge alle competenze. E le competenze
sostengono la passione. Quello che posso dirvi è che sono motivato da tanta
passione ogni giorno”.
di
Mario Lorenzo Passiatore