VOTO 2: Alla Giana Erminio. Ora, comprendiamo tutto: Il Vicenza
dei sogni, l’eurogol di Fausto Rossi che stappa la partita, il gol su rigore,
ma la squadra di casa, domenica pomeriggio, esattamente dov’era? Disastro
totale, prova impalpabile quella dei ragazzi di mister Chiappella che
sbandano clamorosamente, vanificando per gioco e risultati, il colpo gobbo
progettato e messo a segno contro la Pro Patria. Sveglia Giana, sveglia!
VOTO 3: Alla Riviera che non ride.
Ok, settembre è mese triste per gli amanti del mare, per i bagnini che salutano
le turiste baltiche, per ristoratori ed albergatori. Ma si fa fatica a
collegare il tramonto della bella stagione con la partenza disastrosa dell’ambizioso
Rimini di Raimondi. Malissimo all’esordio
contro l’Arezzo, solo male nella sconfitta interna consegnata a domicilio dall’Olbia
nell’ultimo turno. Al netto del mercato estivo di livello, qualcosa non quadra,
urge inversione di tendenza e anche in fretta. Malinconico.
VOTO 4: Chi ha visto il Crotone? Cum, Maniero, Maniero! Non è
una filastrocca ma la sinfonia con la quale la Turris di Caneo le suona ai
Pitagorici. Chiariamo subito, il voto è frutto del risultato e non di una
prestazione che tutto sommato non è indecente, ma la sensazione è che a questa
squadra possa ancora mancare qualcosa per poter ambire alla promozione diretta.
Poi è certo, se Avellino, Benevento e Catania, non volano…tutto è possibile. Impolverato.
VOTO 5: Ai rimpianti del Pescara. Uscire con un punto dal
“Curi” di Perugia, non può, storicamente, essere un risultato da cestinare. Se
però, il pari arriva dopo aver sciupato nell’ordine, le occasioni capitate sui
piedi di Merola, Cuppone, due volte di fila Accornero,
poi ancora Cuppone, ma sopratutto, dopo aver centrato un legno
con Dagasso, per poi continuare a maledire ancora Adamonis,
superlativo su Cuppone, prima di “ammirare” sconsolato il volo non
propriamente plastico di Plizzari, ci sta che post novanta di gioco si
possa avere necessità di trangugiare avidamente una confezione di Maalox. Poco
male, campionato lunghissimo, adriatici più che mai vivi…e poi quando
c’è Zeman, c’è vita!
VOTO 6: A Radja Nainggolan. AAA Squadra Cercasi, astenersi
perditempo. Mai ci saremmo aspettati di trovare tra le colonne degli annunci,
quello del belga che cerca casa. E a questo diamo un voto 4. La
media però la alza la piazza che dall’altro capo del telefono risponde
presente, del tipo: “Pronto Radja, sono Pierluigi Valentini. Sono
all’aeroporto, a che ora sbarchi?”. Non succede ma se succede, Brindisi
diverrebbe Capitalia della C per un anno, e allora voto 8. Quattro
a Radja + Otto al Brindisi fa 12, diviso due…Sei!
VOTO 7: Ad Elian Demirovic. Lo avete già visto? Nooo? Bacchetta
alla mano e 70 dietro alla spalla, dirige l'orchestra perfetta della Virtus
Verona. Corre, lotta, se è necessario randella, recupera e imposta, una volta
per Danti, l'altra per Casarotto. Piede (sinistro, e non è un dettaglio, ndr)
delicato e visione di gioco totale, il buon Elian, mezz'ala dagli intenti
nobilissimi, sfiora anche un gol a giro da cineteca che esce di qualche
centimetro. Prendete carta e penna, anzi chiamate Pantaleo, offro io e
non voglio nulla in cambio. Tantissima roba!
VOTO 8: All’eurogol con cui Fausto Rossi, sboccia la gara di
Gorgonzola contro la Giana Erminio. Quattro minuti sul cronometro, palla che
balla sulla trequarti, l’ex Juve e Valladolid, addomestica di petto, lascia
rimbalzare e autorizza il lancio di un sinistro terra – aria, che
muore all’incrocio dei pali. La copertina della seconda giornata è tutta per
lui! Marziano.
VOTO 9: A Bruno Caneo. Il discepolo di Gasperini, ingrana la
leggera e permette alla Turris di mettere a referto una partenza sprint
inaspettata. I corallini, spolverano un bomber d’annata, tale Riccardo
Maniero e tolgono i veli ad un enfant prodige, quel Gianluca
Cum, due presenze, due gol pescato dal Matera, piazzandosi in testa alla
classifica. Com’era l’adagio, “Le minestre riscaldate non funzionano”?, in
questo caso meglio Venditti: “Certi Amori non finiscono…”. Buon Karaoke
e bentornato Mister!
VOTO 10: Nalini, Zigoni, Danti,
Juanito Gomez, Daffara. Se non è Cocoon, poco ci manca. Il miracolo, si
chiama Virtus Verona, si scrive Virtus Verona ma si legge Gigi Fresco. Presidente, allenatore ed effigie. Simbolo capace di
irretire anche le velleità berlusconiane, che sulla panchina del suo Milan,
fisicamente, non si è mai seduto. La leggenda invece è là, in panca dal 1982 e
adesso si gode un giocattolo dagli ingranaggi perfetti: due partite, sei punti =
Primo posto. Dieci pieno alla Virtus
Verona e a Gigi Fresco. Baluardo!
di
Dario Gallitelli