VOTO 2 – All’utilità di Rimini – Ancona. Se
questa partita non si fosse giocata la classifica sarebbe pressoché uguale e
forse Donadel sarebbe ancora al suo posto. L’esaltazione della noia, al Neri
s’incontrano due squadre ancora a caccia di una propria identità. Poca cosa il
Rimini, tanto fumo l’Ancona che alla fine collezionerà ben 14 angoli senza mai
rendersi realmente pericoloso. Unica nota? 800 tifosi dorici in Riviera a
sbadigliare...se non è amore questo! CHE
NOIA!
VOTO 3 – Al momento
del Villa. Otto gol incassati in 180 minuti non possono lasciare
indifferente chi da sempre apprezza il fenomeno Virtus. Il simbolo di questa
squadra è lui, Alberto Villa, figlio del “Mitico Villa” e bomber di provincia
che imposta, guida e telecomanda i suoi nemmeno avesse un joystick in panca.
Col Sorrento la sua assenza sulla panchina s’è fatta sentire e infatti le
cinque pere consegnate dai ragazzi di Maiuri sembravano essere solo un
incidente di percorso, però, però, però, il tre a zero solare, limpido
infiocchettato dal Monopoli apre qualche spiraglio alla riflessione. Tutto
bene, raga? Avanti Villa…in tutti i sensi. DA
RECUPERARE…SUBITO.
VOTO 4 – Al Brindisi. Al Fanuzzi va in scena un
dramma sportivo. La Casertana devasta i biancazzurri e passeggia sulle macerie,
chiudendo il primo tempo sul tre a zero, per poi sugellare la vittoria finale
col punteggio di quattro a uno. La squadra di Danucci non c’è, balla dietro e
non punge avanti nonostante un mercato grandi firme. Fisiologica la
contestazione dei tifosi…anche se, basta guardarsi alle spalle, un anno fa…si
giocava a Santa Maria Capua Vetere. KEEP
CALM.
VOTO 5 - Alla Combo Gubbio – Signor Drigo di
Portogruaro. Dici Braglia ed immagini l’oro, il successo, il bel gioco.
Così è, quasi sempre. Il suo Gubbio incappa in una giornata no, nella quale
nulla riesce, risolta da una decisione generosa del fischietto veneto, che oltre
a non convince nell’arco dei novanta minuti, regala pure a Bulevardi un calcio
di rigore (stra, mega, iper) dubbio e la successiva possibilità di timbrare, mettendo
a referto il gol vittoria. GIORNATA NO…PER
TUTTI.
VOTO 6 - A Gianluca Mastromonaco. Capuano prende
in disparte l’esterno scuola Inter e gli dice “Lo vedi quello? Si, quello con
la 77, quello alto 190 cm, ex Udinese, Brescia, Modena e Ascoli. Quel
funambolo, tutto sinistro, si insomma uno dei migliori esterni della categoria.
Beh, oggi la marchi tu!”. Il buon Gianlu, che marcatore puro non è, obbedisce,
chiude in una scatola la sindrome da crossatore compulsivo e si cuce addosso
una partita lacrime e sangue. Si danna, gli sta dietro 74 minuti, lo tiene, lo
contiene, se non ci arriva lo stende. Il Taranto perde senza mai dare l’idea di
poter far male al Massimino, Gianlu lo stantuffo, si prende una sufficienza
larga. MAGLIA SUDATA…SEMPRE.
VOTO 7 - Ai portieri che parano i rigori. Nello
specifico il sette, bello pieno se lo beccano Victor De Lucia, estremo
difensore della Virtus Entella che ipnotizza l’esperto Misuraca, allungandosi e
schiaffeggiando con la mano di richiamo un piattone forte diretto all’angolino,
ma anche Demba Thiam della Juve Stabia che nella sfida del Liguori, respinge un
rigore, oggettivamente brutto, calciato da De Felice. +3 AL FANTACALCIO
VOTO 8 - A
Zemanlandia. Torna sempre, c’è poco da fare. Gli anni passano ma lui,
imperterrito sta la, invecchia nell’aspetto ma non nell’animo che resta sempre
quello del ragazzino sulla giostra…sempre sulla stessa benedetta giostra. Il
suo Pescara, criticato ad inizio stagione è uno spartito perfetto, veloce,
concreto, gioca bene nello stretto ed è capace di allungarsi. Detta i tempi
suoi e degli avversari che devono, anzi possono solo adeguarsi e limitare danni…e
palloni. Quattro, per la precisione sono quelli scaraventati nel sacco di una
Lucchese che in avvio, aveva pure fatto finta di provarci…poi però…GRAZIE MAESTRO!
VOTO 9 - Allo “Zingaro” toscano Niccolò Gucci.
Ok, va bene, il nome più che da squartadifese sembra quello preciso per un
rampollo dorato, e invece dopo una vita trascorsa a girovagare sui campi di C e
sopratutto di D di trequarti di Toscana in cerca della consacrazione
definitiva, alla veneranda età di 33 anni, Gucci sembra aver trovato ad Arezzo
la sua Patmos. Con la sua doppietta stende la Spal, aggiungendo un’altra
vittima illustre alla sua collezione dopo Pescara ed Entella, toccando quota 5
in campionato, mettendo in chiaro le gerarchie anche a chi si è tolto lo sfizio
di far gol in A…chiaro Libor? GRANDI
FIRME!
VOTO 10 – Al “Pugliese” di Torre. Se sei nato il
ventotto maggio duemilaquattro, a quest’ora significa che non hai ancora
compiuto vent’anni e ci sta quindi che alla prima esperienza tra i prof si
mastichi un po’ di pane e panca. Se però al battesimo da titolare, t’inventi un
gol in rovesciata, sotto la tua curva, in un derby, vuol dire che sei così
matto da credere davvero al fatto che tu sia un predestinato. Ecco, questa,
grosso modo questa è la storia del nostro “Dieci della Settimana”, signore e
signori Samuele Pugliese..gol fantastico, ma adesso ci aspettiamo molto altro
ancora! #GENIOPURO!
di
Dario Gallitelli