Ha
riportato il suo Catania tra i professionisti e ha detto basta. Immenso Ciccio
Lodi, oltre 150 gol in carriera, tanti di pregevolissima fattura. Quattro
parentesi all’ombra dell’Etna, la città più importante della sua vita sportiva.
Basta così, a 39 anni, il suo mancino andrà a riposo.
Dal 2011
al 2019 era nella speciale classifica di Opta come quarto miglior calciatore di
punizioni con 13 gol. Sì, un vero gioco da ragazzi dalla sua mattonella. Prima
di lui solo mostri sacri che giocavano in top club: Messi (34), Cristiano
Ronaldo (20), Pjanic (16) e l’eterno Ciccio, appunto. Davanti a Pirlo e
Kolarov, mica male per uno che si è imposto nelle province del grande calcio.
Direttamente
dal suo account ufficiale ha scritto una lettera meravigliosa per salutare un
pezzo della sua vita, fatta di sogni, desideri, magie e punizioni.
“Oggi mi
rivolgo a te, bambino di Frattamaggiore.
Ti vedo
sorridere mentre osservi attento le giocate di Diego: speri tanto che quel
pallone possa rivelarsi il tuo futuro. Ci credi, lo vuoi contro tutti, per
l’orgoglio di mamma, papà e i tuoi fratelli. Pezzi di te per l’eternità.
L’Empoli azzurra ti
lancia: i timori scompaiono in vista di profonde e radicate responsabilità.
Lontano dal tuo mondo soffri ma il tuo pezzo di prato profumato d’investitura
ti inorgoglisce: sei il ragazzo d’oro per tutti ma tu non ci pensi: parola al
campo e gratitudine. Anche perché proprio qui, l’altro azzurro, quello
dell’Italia che sa di storia ti vedrà brillare d’Europa.
Frosinone invece è
ebrezza pura: il calore arriva dritto al cervello. La rete che si gonfia sarà
pian piano una dolce ossessione. Un trampolino furioso verso la A in quella
Udine sognatrice che non manchi mai di ricordare con affetto smisurato.
È gennaio, Ciccio,
il telefono squilla: Catania ha bisogno di te. Quella maglia è diversa, unica,
più di qualsiasi attrazione percepibile. Lo sentì già dal debutto in casa con
il Lecce, li la testa è confusa, il cuore già traballa fortissimo.
Seguono notti
d’Europa sfiorata, addii tra le lacrime, ritorni inaspettati. Una moglie
incredibile e delle figlie bellissime. Un amore profondo e totale che nulla ha
a che vedere con le solite storie che si leggono in giro.
Rifiuti ogni big,
ogni offerta roboante per quello stemma lì. Senza rimpianti, di roboante c’è
solo lui.
Lo servi
lealmente, sputando sangue per i suoi colori, standogli vicino nella
sofferenza, anche da lontano. Con l’assenza che sa di rispetto. Sei ormai
figlio dell’Etna, debitore eterno verso le esperienze con Vicenza, Genoa,
Parma, Triestina, Messina ed Acireale, certo.
Ma sai che quella
corrente poderosa che irrompe dall’Australia aspetta solo che tu possa
accoglierla. Perché il destino ricorda sempre. Ed il cuore per quanto maturo sente
solo il barrito dell’Elefante e l’urlo del Massimino: la tua vita.
Sai che ti dico,
Ciccio? Può bastare.
Sarà quel
riscatto dalle ceneri l’ultimo istante della tua carriera da calciatore. Perché
nulla vale più di un ultimo bacio che tocca l’anima e darsi tutto fino in fondo
è l’unico modo per amarsi davvero ed essere insieme felici per sempre.
Ringrazio dal
profondo del cuore tutti. In primis la mia famiglia: mia moglie e i miei figli,
forza senza la quale nulla sarebbe possibile. Grazie anche a presidenti,
dirigenti, allenatori, compagni di squadra, addetti ai lavori e TIFOSI (la
parte più bella del gioco).
È stato un viaggio
fantastico…dalla prima all’ultima punizione.
Il percorso è
compiuto, il domani è ancora incerto. Ci vediamo presto".
Francesco Lodi
di
Mario Lorenzo Passiatore