Calcio Totale Racconta

L’addio al calcio di Lodi, una lettera meravigliosa: “Dalla prima all’ultima punizione”

25/07/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

A 39 anni lascia il calcio giocato, coscio di aver compiuto più di una missione. Grazie alla sua testa e al suo sinistro. Era nella classifica dei migliori tiratori di punizione, davanti a tanti mostri sacri. "Ringrazio dal profondo del cuore tutti. In primis la mia famiglia, è stato un viaggio fantastico…”

Ha riportato il suo Catania tra i professionisti e ha detto basta. Immenso Ciccio Lodi, oltre 150 gol in carriera, tanti di pregevolissima fattura. Quattro parentesi all’ombra dell’Etna, la città più importante della sua vita sportiva. Basta così, a 39 anni, il suo mancino andrà a riposo.

Dal 2011 al 2019 era nella speciale classifica di Opta come quarto miglior calciatore di punizioni con 13 gol. Sì, un vero gioco da ragazzi dalla sua mattonella. Prima di lui solo mostri sacri che giocavano in top club: Messi (34), Cristiano Ronaldo (20), Pjanic (16) e l’eterno Ciccio, appunto. Davanti a Pirlo e Kolarov, mica male per uno che si è imposto nelle province del grande calcio.

Direttamente dal suo account ufficiale ha scritto una lettera meravigliosa per salutare un pezzo della sua vita, fatta di sogni, desideri, magie e punizioni.

“Oggi mi rivolgo a te, bambino di Frattamaggiore. Ti vedo sorridere mentre osservi attento le giocate di Diego: speri tanto che quel pallone possa rivelarsi il tuo futuro. Ci credi, lo vuoi contro tutti, per l’orgoglio di mamma, papà e i tuoi fratelli. Pezzi di te per l’eternità.

L’Empoli azzurra ti lancia: i timori scompaiono in vista di profonde e radicate responsabilità. Lontano dal tuo mondo soffri ma il tuo pezzo di prato profumato d’investitura ti inorgoglisce: sei il ragazzo d’oro per tutti ma tu non ci pensi: parola al campo e gratitudine. Anche perché proprio qui, l’altro azzurro, quello dell’Italia che sa di storia ti vedrà brillare d’Europa.

Frosinone invece è ebrezza pura: il calore arriva dritto al cervello. La rete che si gonfia sarà pian piano una dolce ossessione. Un trampolino furioso verso la A in quella Udine sognatrice che non manchi mai di ricordare con affetto smisurato.

È gennaio, Ciccio, il telefono squilla: Catania ha bisogno di te. Quella maglia è diversa, unica, più di qualsiasi attrazione percepibile. Lo sentì già dal debutto in casa con il Lecce, li la testa è confusa, il cuore già traballa fortissimo. Seguono notti d’Europa sfiorata, addii tra le lacrime, ritorni inaspettati. Una moglie incredibile e delle figlie bellissime. Un amore profondo e totale che nulla ha a che vedere con le solite storie che si leggono in giro.

Rifiuti ogni big, ogni offerta roboante per quello stemma lì. Senza rimpianti, di roboante c’è solo lui. Lo servi lealmente, sputando sangue per i suoi colori, standogli vicino nella sofferenza, anche da lontano. Con l’assenza che sa di rispetto. Sei ormai figlio dell’Etna, debitore eterno verso le esperienze con Vicenza, Genoa, Parma, Triestina, Messina ed Acireale, certo.

Ma sai che quella corrente poderosa che irrompe dall’Australia aspetta solo che tu possa accoglierla. Perché il destino ricorda sempre. Ed il cuore per quanto maturo sente solo il barrito dell’Elefante e l’urlo del Massimino: la tua vita.

Sai che ti dico, Ciccio? Può bastare. Sarà quel riscatto dalle ceneri l’ultimo istante della tua carriera da calciatore. Perché nulla vale più di un ultimo bacio che tocca l’anima e darsi tutto fino in fondo è l’unico modo per amarsi davvero ed essere insieme felici per sempre.

Ringrazio dal profondo del cuore tutti. In primis la mia famiglia: mia moglie e i miei figli, forza senza la quale nulla sarebbe possibile. Grazie anche a presidenti, dirigenti, allenatori, compagni di squadra, addetti ai lavori e TIFOSI (la parte più bella del gioco).

È stato un viaggio fantastico…dalla prima all’ultima punizione. Il percorso è compiuto, il domani è ancora incerto. Ci vediamo presto".

Francesco Lodi

di Mario Lorenzo Passiatore

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