Studiare e programmare, sempre. A volte però le
passioni nascono anche un po’ per caso, figlie di altre scelte che conducono o
suggeriscono nuovi cambiamenti. Sfide o semplici step della vita. E’ quello che
è successo a Rino Gattuso, l’attuale allenatore del Marsiglia ha rilasciato una
lunga intervista a L’Equipe, svelando come è nata l’idea di fare l’allenatore.
Colpa del Barcellona e del suo gioco a memoria che
mise in totale imbarazzo l’allora calciatore Gattuso con la maglia del Milan. I
mostri sacri balugrana allenati da Frank Rijkaard costrinsero Rino a fare su e giù per il campo, toccando
pochissime volte il pallone.
“Tutto è nato
quando avevo 27-28 anni. Con il Milan giocammo contro il Barcellona di Xavi,
Iniesta, Ronaldinho, Messi, nella Champions 2005-2006. Mi è successo qualcosa.
Abbiamo corso per 95 minuti, ho fatto una maratona ogni volta che ho giocato
contro di loro, avrò toccato 3-4 palloni. Non capivamo cosa ci stava succedendo
e lì ho cominciato ad interessarmi della cosa, ho iniziato a studiare, a
guardare."
Quella voglia matta di fare due chiacchiere con
Pep Guardiola e quel genuino senso del pudore di non chiedere nulla, ma di
provarci comunque. Si presentò al quartier generale del Bayern per strappare un pass per una seduta di allenamento.
“Una volta ho
aspettato tre giorni fuori dai cancelli del Bayern Monaco, aspettando di vedere
passare la macchina di Guardiola. Non avevo chiesto niente a nessuno perché non
mi piace chiedere favori. Poi ci è passato vicino e ci ha riconosciuti, peccato
fossero già passati più di due giorni. Io e il mio vice, Gigi Riccio, ormai
eravamo morti di freddo".
di
Mario Lorenzo Passiatore